Emergenza immigrati. Maroni e Berlusconi a Mineo. UE: “Sì ai fondi per l’Italia”

ROMA – Inquadrato dalle telecamere: il volto solcato, pallido, le mani riposte nelle tasche e chino, a sopportare un’ enorme infamia come quella della prostituzione minorile.

Oggi Silvio Berlusconi si è recato insieme al ministro “razzista” Maroni -così lo ha definito Tunisi all’indomani delle rivolte-  a Mineo, provincia di Catania. Oggetto della visita, il residence “degli aranci”, non quello dell’Olgettina. La struttura, attualmente in uso ai militari americani della base di Sigonella, è adeguata ad ospitare l’ondata in arrivo da Lampedusa e potrebbe essere “il villaggio della solidarietà”, ha scandito Silvio Berlusconi. Intanto dalla commissione europea affari interni giungono voci rassicuranti, ci sarà “una missione” di supporto per fronteggiare l’arrivo degli immigrati tunisini. E’ emergenza migranti, già ben descritta da “L’inchiesta” su Raiuno domenica scorsa; il servizio speciale del tg1 che non ha perso l’occasione per dare voce alle sfumature razziste della Lega nord. I riflettori minzoliniani hanno schiarito l’emergenza esodo contrastandola con ombre di razzismo mediatico. Grande spazio al governo e al ministro Frattini, per la prima volta è sembrato impegnato in qualcosa di diverso dalla casa di Fini. Oggi ai microfoni di Sky ha detto di non farsi illusioni: “crediamo che un enorme flusso di migrazione potenziale possa riversarsi sulle coste europee”.

L’emergenza Maghreb, con diversi limiti, ha tutti i presupposti per essere di aiuto alla politica della maggioranza. Anche l’imputato fannullone Berlusconi a suo modo potrebbe approfittarne e trarne vantaggio. Sarà forse l’occasione per un nuovo intervento sui generis della Protezione Civile? Già i media di Governo e di Mediaset, in via del tutto eccezionale, da giorni  sono concentratissimi sugli esteri; liquidato in pochi frame “l’altro fatto”, quello della prostituzione minorile. E’ pur sempre il governo delle leggi razziali sulla clandestinità (Bossi- Fini): la necessità di maggior sicurezza, quella di alimentare la paura del diverso, proprie della politica, rievocare l’immigrazione albanese degli anni ’90, i gommoni, le traversate di quel Mediterraneo, che tanta ricchezza invece ci ha donato.
Sì perché di immigrazione, intesa in senso tale, non parla nessuno, è diverso l’extracomunitario, il clandestino, dall’immigrato.
Silvio a Mineo, è una comparsa che rievoca i momenti del crollo del suo primo governo nel ’95, quando fu raggiunto da un avviso di garanzia e Bossi lo tradì. Oggi gli sono stati notificati due reati che potrà aggiungere al suo papiro ed elogiarsi di altri primati da guinness, come ama fare: è il primo presidente al mondo ad essere sotto giudizio per prostituzione minorile. Ma in Sicilia non ha partecipato alla conferenza  stampa sull’immigrazione nella prefettura di Catania, – non scherzate -. C’è stato solo Maroni, che in quanto primo al Viminale è anche parte lesa della presunta concussione di B. Una coppia perfetta, per l’ Italia che deve fronteggiare un’emergenza. Ed entrambi, notoriamente, sono campioni di diritti umani.

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