ROMA – “Il Paese non può essere ancora tenuto sotto scacco da Berlusconi. Le sue vicende giudiziarie non possono assolutamente condizionare Parlamento, istituzioni, governo, alterando il quadro politico democratico”.
E’ quanto afferma il Forum di Laboratorio politico per la sinistra che ha preso in esame la situazione che, in questi ultimi giorni è andata sempre più deteriorandosi a fronte dei ricatti e della minacce del Pdl mettendo in discussione l’esistenza stessa del governo di cui fa parte. La sospensione, sia pure di poche ore, della attività del Parlamento in segno di protesta, questa la richiesta del Pdl, per la decisione della Cassazione in merito al processo Medaiset, è un segnale estremamente pericoloso, una lesione grave della democrazia. Se è vero che è stato respinto il tentativo di bloccare per tre giorni il Parlamento come sostengono i parlamentari del Pd che con il loro voto hanno consentito la sospensione di solo poche ore, lo è altrettanto il fatto che si è trattato comunque di un inaudito attacco, una pesante intimidazione nei confronti delle magistratura giudicante, nel pieno disprezzo delle istituzioni. Anche se si fosse sospeso il lavoro parlamentare per un solo minuto il nostro giudizio non può che essere negativo: è stato un errore. Quest’ultimo episodio è il segno dello stato di grave disagio, di incertezze, in cui vive il Partito democratico impegnato a discutere di candidature, di personalismi, di scontri fra correnti, invece di approntarsi al Congresso mettendo n campo un reale confronto di idee. Il Forum di Laboratorio politico della sinistra intende, insieme alle associazioni che hanno dato vita alla Costituente delle idee, intende dare un contributo alla campagna congressuale. Sottollinea la necessità che si avvii rapidamente un confronto politico, culturale, programmatico che coinvolga gli scritti, i simpatizzanti, i cittadini, per costruire un nuovo Partito Democratico, forte, aperto, che operi a pieno titolo e con pieni diritti nel campo del socialismo democratico europeo, capace di costruire una alleanza progressista e di alternativa, che faccia del lavoro e dell’uguaglianza i cardini di una politica di cambiamento.”