Chiti (Pd). Esasperato individualismo nel dibattito interno

Nel dibattito interno al Pd ci sono toni di esasperato protagonismo individuale che preoccupano anche per l’assoluto disinteresse ai problemi del paese.

Al primo posto ora ci dovrebbe essere per tutti il sostegno e la forte sollecitazione al governo per misure che affrontino i temi dello sviluppo e dell’occupazione. Altrimenti sembriamo dei marziani lontani dalla vita delle persone.

In Italia  il Pd e’ l’unica forza politica non di tipo personale: ma siamo fragili e dobbiamo costruire un partito vero, con valori condivisi e regole interne rispettate. Se invece siamo un’area di incontro casuale, in cui si può entrare e uscire a piacimento, il nostro destino sarebbe segnato: difficile vincere, ma in ogni caso non in grado di cambiare l’Italia. Già dei militanti si stanno allontanando e altri sono incerti. Se si imporrà come questione centrale del congresso la scelta tra essere un partito o un non partito, temo che difficilmente il Pd potrà restare unito. Sarà bene essere tutti consapevoli e impostare un altro tipo di gara: quella su maggior senso di responsabilità, coerenza e ricerca convinta dell’unità.

Vannino Chiti, senatore Pd. Presidente Commissione Politiche dell’Unione europea 

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