Cancellieri preoccupata per la Giustizia, carceri affollati e 9 milioni di processi pendenti

ROMA – In Italia siamo in presenza di un numero troppo elevato di processi pendenti, circa nove milioni.

A riferire questo dato è stato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri durante il suo intervento al Parlamento. Un incremento delle attività criminali e un sistema ancora non all’altezza di gestire al meglio la situazione sta provocando più di un disagio, come ha affermato il Guardasigilli: “Siamo in presenza di un fenomeno imponente di dilatazione, in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi, del lavoro giudiziario provocato non solo da un aumento della litigiosità nel campo civile o della attività criminale in campo penale [..] ma anche dalle trasformazioni della società”.

Chiaro anche l’intervento riguardante la situazione delle carceri, il problema del sopraffollamento risolvibile con amnestia e indulto. Le nuove misure inserite per sfoltire il problema mostrano dei primi risultati incoraggianti: “Mi preme ribadire che l’insieme delle misure programmate ed in corso di attuazione non produce un’alterazione dell’equilibrio sociale, poiché non è previsto alcun automatismo nella concessione dei benefici penitenziari. Ogni decisione è assunta dal magistrato di sorveglianza [..] Al 9 gennaio 2014 –ha continuato la Cancellieri- i detenuti in carcere erano 62.326 (59.644 uomini e 2.682 donne), in progressivo decremento rispetto alla precedente rilevazione del 4 dicembre 2013 quando il numero era di 64.056 detenuti”.

In finale il ministro ha chiuso l’intervento rimandando alle Camere il compito di approvare o meno le nuove situazioni proposte: “Al Parlamento resta la responsabilità di scegliere se ricorrere a quegli strumenti straordinari evocati dal Presidente della Repubblica e che certamente ci consentirebbero di rispondere in tempi certi e celeri alle sollecitazioni del Consiglio d’Europa”.

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