La Camera boccia la proposta del M5S di abolire Equitalia

 

ROMA – L’aula della Camera ha bocciato la proposta di legge del gruppo M5S che prevedeva la abolizione di Equitalia, trasferendo all’Agenzia delle Entrate le funzioni di riscossione di tasse e crediti pubblici. A favore dell’emendamento interamente soppressivo della proposta, a prima firma del deputato Pd Marco Causi, hanno votato 271 deputati. Mentre 180 sono stati i contrari e 7 gli astenuti. 

Immediata è arrivata la dura reazione dentro e fuori l’aula da parte dei parlamentari M5S. «E` chiaro che la maggioranza – ha denunciato in una nota il gruppo M5S alla Camera – non vuole cambiare le cose pur essendo convinta che le cose siano da cambiare. Noi abbiamo presentato la proposta di legge per abolire Equitalia perché sappiamo che è innanzitutto un intervento di buonsenso. Ma il Pd e i suoi alleati hanno rifiutato in toto la discussione solo perché la proposta arriva dal M5S».

«Costi di struttura esorbitanti, profitti sulle tasse degli italiani, corruzione interna, favori ai soliti noti, condizioni di riscossione spesso disumane con i deboli e altrettanto spesso morbide con i grandi evasori. Tutti – hanno proseguito- sappiamo come funziona oggi Equitalia. Noi non abbiamo mai detto di aver scritto il Vangelo ed eravamo pronti a modifiche e migliorie di merito. Prendiamo atto che la maggioranza preferisce mantenere lo status quo in attesa di una riforma della riscossione che chissà quando arriverà. Prendiamo atto – chiudono – che gran parte del Parlamento prova sentimenti di amicizia (e gratitudine?) per Equitalia. Noi diciamo ancora una volta basta a questo sistema di riscossione». 

«La riforma della riscossione e la riorganizzazione di Equitalia – ha ribattuto dal fronte Pd Marco Causi, autore dell’emendamento soppressivo della pdl M5s- sono già scritte nella legge delega di riforma fiscale che il Governo Renzi ha cominciato ad attuare con il primo decreto dedicato alle semplificazioni fiscali. Il giudizio politico a me sembra chiarissimo. L’unico obiettivo M5S era un facile e demagogico richiamo populistico anti-tasse, e non certo la volontà di confrontarsi e di contribuire a un processo di riforma. Anche in questo campo, il Governo Renzi e la maggioranza che lo sostiene manderà in porto questa importante riforma, con l’obiettivo di tutelare la legalità ma anche di ridurre i costi e gli adempimenti a carico dei cittadini, soprattutto per le somme di piccola entità».

«La riforma – ha ricordato Causi a proposito della delega fiscale – prevede di differenziare le modalità di riscossione, rendendo più leggere e meno onerose quelle relative a somme di modesta entità, di riorganizzare norme e organizzazione per la riscossione locale e di rivedere l’assetto di Equitalia e il suo funzionamento. Rispetto a questo percorso, fissato dall’articolo 10 della legge delega, su cui i 5 stelle si erano astenuti, la proposta degli stessi 5 stelle di procedere alla soppressione dell’ente dedicato alla riscossione delle imposte non pagate è intempestiva e, soprattutto, inattuabile. Basti pensare che questa proposta costerebbe parecchie decine di miliardi di mancato gettito, e parecchie centinaia di milioni di ulteriori costi di riscossione, come ha evidenziato la relazione tecnica, e che quindi non poteva comunque essere sottoposta al voto per assenza di copertura finanziaria».

«Abbiamo proposto al M5S di riportare in Commissione la discussione su Equitalia – ha continuato Causi – e di basarla sul testo della delega fiscale. Di fronte al rifiuto di questa ragionevole proposta, la maggioranza non poteva che respingere il progetto di legge, per senso di responsabilità e per non creare un vero e proprio caos nel delicatissimo settore della riscossione dei tributi.»

 

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