Riforme. Al Senato riprende la discussione. L’opposizione sale al Colle

ROMA – Mentre è ripreso  nell’Aula del Senato l’esame del Dl competitività alcuni parlamentari del M5S saliranno al Colle contro la riforma del Senato. «Ci stiamo aggrappando disperatamente a quelli che dovrebbero essere gli organi di garanzia delle regole democratiche», afferma Luigi Di Maio, vice presidente della Camera del M5S.

E poi: “Napolitano, invece di fare l’arbitro è da tempo sceso in campo con una delle squadre e indossa pure la fascia da capitano».  «Non reagire è impossibile ed è, si badi, una reazione assolutamente democratica». Il deputato pentastellato sottolinea: «il dato politico vero è che i due alleati storici di Forza Italia e del Pd, Sel e Lega, si ribellanno all’asse Renzi-Berlusconi» e «con questa ribellione hanno legittimato la nostra battaglia democratica per la difesa della Costituzione». 

Matteo Renzi dal canto suo, fa sapere che  le riforme si faranno. “Non sarà un dramma se al Senato si finirà di votare anche dopo la pausa estiva”. Le barricate delle opposizioni, che anche ieri sera sono salite al Quirinale per protestare contro la tagliola sul dibattito imposta al Senato, non preoccupano più di tanto il premier: «In Italia c’è un gruppo di persone che dice ‘no!’, da sempre. E noi, senza urlare, diciamo ‘sì’!. Piaccia o non piaccia, le riforme le faremo! Io sono contro la dittatura della maggioranza, ma a maggior ragione sono anche contro la dittatura della minoranza». Alle parole di Renzi fanno eco quelle del  ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Le riforme si faranno e non c’è rischio di elezioni anticipate. Partiamo dal presupposto che noi stiamo facendo le riforme costituzionali. È una delle cose più importanti per l’assetto dell’Italia ed è giusto che ci siano proposte parlamentari però l’ostruzionismo è un’altra cosa», ha spiegato Lorenzin commentando il contingentamento dei tempi del dibattito parlamentare.

Rispondendo poi alle domande dei cronisti sul rischio di voto anticipato, il ministro ha escluso categoricamente questa eventualità: «Non vedo minimamente il rischio di elezioni anticipate anche perchè vorrei sapere chi si assumerebbe la responsabilità di dire ai cittadini che si va al voto perchè non si vogliono fare le riforme», ha affermato la Lorenzin.

 

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