Lavoro. No a forzatura e diktat. Inaccetabile mettere in discussione articolo 18

ROMA – ”Rivolgo un invito al presidente del Consiglio: sulla delega per il lavoro eviti forzature e diktat, procedendo invece a un confronto serio e ai necessari chiarimenti. Non puo’ esservi una delega in bianco o densa di ambiguita’. E’ senza fondamento e non accettabile per la sinistra rimettere in discussione cio’ che resta dell’articolo 18”. Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti.

 ”Il Pd – aggiunge – conquisto’ questo esito nella fase delle larghe intese, con il governo Monti, e non aveva i consensi di oggi nel Paese e in Parlamento. E’ giusta la scelta del contratto a garanzie crescenti, purche’ siano precisati i suoi orizzonti temporali – sui quali si puo’ trovare una mediazione – si metta ordine nella giungla dei contratti che provocano un’insopportabile precarieta’, si proceda contestualmente alla riforma degli ammortizzatori sociali. Non si puo’ votare un provvedimento che non contempli la possibilita’ del reintegro, prevista nei paesi piu’ avanzati dell’UE. Devono essere circoscritti e limitati i voucher, per impedire che si dica innovazione e si intenda un liberismo selvaggio che fa arretrare le condizioni di vita dei lavoratori. Infine, una parola agli amici dell’Ncd: all’Italia oggi serve questa alleanza di governo, ma per essere stabile ed efficace la maggioranza deve reggersi sulla comprensione e il rispetto reciproci. Non esiste una ragione al mondo per accettare politiche del lavoro quali quelle sostenute da Sacconi quando era ministro con Berlusconi alle quali il Pd si oppose. Era sbagliato ieri, lo e’ ancor piu’ oggi: perseverare e’ diabolico anche per la destra! Pensare di raggiungere ora quegli obiettivi equivale per la coesione della maggioranza a lanciarsi da un aereo senza paracadute augurandosi di non farsi male. Consiglierei a tutti di non esagerare con un ottimismo di maniera”.

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