Bossi-Berlusconi. Finirà con un rattoppo, il premier cede alla Lega sulla Libia

MILANO – Sull’esito delle votazioni sull’intervento italiano in Libia, il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, si è mostrato fiducioso incontrando a sorpresa alcuni militanti a Gallarate, in provincia di Varese, prima di arrivare in via Bellerio. «Berlusconi non è scemo, non vota par fare cadere il Governo», ha detto il leader della Lega, secondo quanto si è appreso da alcuni partecipanti all’incontro.

L’incontro con i dirigenti leghisti

È durato un paio d’ore l’incontro tra Umberto Bossi e i dirigenti leghisti, nella sede federale di via Bellerio, sulla mozione presentata alla Camera riguardo all’intervento italiano in Libia. Nessuno dei partecipanti, che hanno da poco lasciato la sede, alla fine ha voluto parlare con i giornalisti. Da quanto si è appreso, domani ci sarà un confronto a livello di capigruppo con il Pdl a Roma e sarà in quella sede che si cercherà una decisione condivisa. Per ora, dunque, non c’è stato e non è neppure previsto un incontro fra Bossi e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il leader leghista oggi pomeriggio ha parlato telefonicamente anche con il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che era impegnato altrove. L’altro ministro del Carroccio Roberto Calderoli era invece fra i presenti in via Bellerio, dove è arrivato per l’incontro anche il presidente del Piemonte Roberto Cota.

Ammissibili le mozioni di Lega e Idv

Anche le mozioni della Lega Nord e dell’Idv saranno all’esame dell’Aula della Camera assieme a quelle di Pd e terzo Polo. La Presidenza della Camera ha infatti dichiarato ammissibili anche queste due mozioni. Il Presidente Gianfranco Fini che aveva ammesso le mozioni del Pd e Terzo Polo si era riservato la scorsa settimana una decisione per la mozione dell’Idv perchè non in linea con le decisioni già prese in proposito dal Parlamento. Ad essa si è aggiunta in seguito anche quella della Lega.

Adolfo Urso (Fli): “Finirà con un rattoppo fra Lega e Pdl”

«Credo che la giornata di domani si chiuderà con l’ennesimo rattoppo tra Pdl e Lega, ma quello che conta è che ormai il partito di Bossi ha già iniziato lo sganciamento da Berlusconi. Forse non dal Governo, ma di sicuro dalle scelte del premier». Lo ha detto Adolfo Urso, oggi a Pisa a margine di un’iniziativa elettorale di Futuro e Libertà. «In Parlamento – ha aggiunto – ci sarà comunque una maggioranza che sostiene l’azione, pur molto tardiva, del governo che si allinea alle scelte della comunità internazionale. Certo, non è un fatto da poco che tra Pdl e Lega vi siano posizioni così distanti su questioni fondamentali della politica estera, come il ruolo dell’Italia nello scacchiere mediterraneo. Io penso che dopo la tornata amministrativa qualcosa accadrà ». Infine, Urso ha spiegato che «il Paese ha bisogno di una svolta politica radicale, sia essa rappresentata dalle elezioni anticipate o da un nuovo governo che si forma in Parlamento».

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