Il M5S presenta il piano energia, “risposta a un governo assente”

ROMA – L’obiettivo e’ quello di avere un paese con il 100% di energie rinnovabili, con un investimento che possa produrre migliaia di posti di lavoro.

Un paese che possa avere i mezzi di trasporto pubblici totalmente elettrici, consentendo ai cittadini “una vita sana, felice e tranquilla”, abbattendo cosi’ la spesa sanitaria, visto che “le principali cause di ricoveri ospedalieri derivano dall’inquinamento delle nostre citta’”. E’ il programma energetico del Movimento Cinque Stelle, che si fonda su due obiettivi principali: l’efficienza energetica, con l’adozione di un target di risparmio sui consumi finali di energia rispetto al livello 2014, e la completa uscita dalle fonti fossili entro il 2050. Il programma, e’ stato spiegato nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio presieduta da Roberto Fico, e’ la risposta piu’ concreta alle “promesse di un governo assente sulle politiche energetiche”. Questo governo, ha sottolineato Fico, “va verso il sottosviluppo, con norme che chiamano ‘sblocca-Italia’, ma invece bloccano tutto il Paese, paralizzandolo”. “Il governo Renzi e’ un governo fossile e antistorico, ma noi M5S continuiamo a programmare e combattere. Il nostro programma di uscita dalle fonti fossili – ha poi sottolineato Fico su twitter – e’ coerente con un programma di pace; il nostro settore d’investimento deve spostarsi dalle energie fossili alle rinnovabili; e’ un obiettivo ambizioso perche’ il nostro scopo e’ pensare a cosa siamo in grado di fare; abbiamo la piu’ grande fonte energetica, il sole, ma cerchiamo ancora energia da un’altra parte; oggi sprechiamo il 98% dell’energia, noi vogliamo arrivare al 2050 con un risparmio del 37%.

Il programma energetico M5S, e’ stato spiegato, “dovra’ avere effetto a partire dal 2020, ma gia’ nell’arco di una legislatura (5 anni) sara’ possibile azzerare il consumo di carbone, con la chiusura delle 14 centrali italiane, e la chiusura degli inceneritori”. Un programma in 11 punti, che prevede il calcolo delle esternalita’ associate al sistema energetico italiano; l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, alle fonti ‘assimilate’ e agli inceneritori; un piano per la mobilita’ collettiva pubblica e privata; l’introduzione della carbon tax; linee guida per l’installazione di impianti e fonti rinnovabili; la partecipazione della domanda ai mercati energetici; la valutazione degli impatti sul mercato del lavoro e sul settore energetico (aziende); generazione distribuita nuovo paradigma (prossimita’ fonte e punto di consumo); il recupero dell’uso dei pompaggi; la revisione dei sistemi di incentivazione per l’efficienza energetica e dell’ecobonus; e interventi per la diffusione dell’informazione ecologica certificata dei prodotti. L’utilizzo del carbone “sara’ reso non piu’ conveniente economicamente grazie all’imposizione di una tassa ambientale in grado di rendere visibili i danni ambientali e sociali legati al suo utilizzo come fonte energetica”. Saranno poi “riattivati i sistemi di pompaggio (gia’ esistenti, di proprieta’ Enel, non completamente attivi) necessari a sfruttare le rinnovabili e rendere continua la loro produzione”. L’andamento della domanda di energia sara’ “condizionato” dalla richiesta di energia necessaria a produrre tecnologie utili alla transizione energetica. Ma “la piu’ grande trasformazione” riguardera’ il settore trasporti, dove e’ prevista la sostituzione dei motori termici con motori elettrici.  

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