La Lega poltronista chiede Copasir e forse Rai. Maroni indeciso. D’Alema si dimette

ROMA – Hanno appena dichiarato che loro saranno l’unica opposizione del governo Monti. Eppure, dopo tutti i bei discorsi sul lavoro di territorio, ecco che zitti zitti aprono la caccia alle poltrone mettendo scompiglio. Candidato al Copasir Maroni che è combattuto tra la guida del gruppo in Aula o la poltrona di Massimo D’Alema.

L’inghippo nasce così. I vari organismi come il Copasir, commissione bicamerale di garanzia, le giunte per le Autorizzazioni e le Elezioni, la Vigilanza Rai, e le vicepresidenze di Camera e Senato e la guida, sono equamente divise tra maggioranza e opposizione.

Da sempre, regole e prassi degli organismi sono di competenza dell’opposizione. Da qui il buco regolamentare che non prevede una maggioranza del 90 per cento e una minoranza del solo 10 per cento. Essendo al momento la Lega Nord l’unico partito in opposizione  è facile comprendere che lo sbilanciamento tra maggioranza e opposizione potrebbe offrire al Carroccio una “supremazia” gestionale.
Infatti, la legge 124 del 2007 prevede che il presidente sia eletto “tra i componenti appartenenti ai gruppi di opposizione”.
Stando alla legge 5 membri del Copasir su 10 dovrebbero andare alle opposizioni cioè la Lega. In un colpo solo da un solo rappresentante passerebbe a 5, stracciando la rappresentanza del Pd e Pdl.
L’incongruenza e grossa. Però la stessa legge prevede anche che tutti i partiti siano rappresentati nel Copasir nella misura in cui sono in Parlamento. In cerca di soluzione, saranno sentiti i Presidenti delle Camere e consultate le rispettive guide per il Regolamento.

Intanto, nel centrosinistra si parla di guida del Copasir come “principio di garanzia intangibile”. Però è anche vero che nessuno può revocare il presidente D’Alema, o un componente di questi organismi, a meno che, non si dimettano spontaneamente.  La soluzione è complessa. Un precedete recente fu nel 2009 con Rutelli, che uscito dal Pd si dimise dal Copasir spontaneamente. Ma in questo caso, nessuno è uscito dai partiti.
Si ipotizza che l’ex ministro Maroni chieda il Copasir e quindi cerchi un’intesa. Ma c’è un forse, perchè Maroni è indeciso tra la poltrona di Reguzzoni e la poltrona di D’Alema. Un parlamentare spiega: “È chiaro che Maroni è colui che nel Carroccio ha il profilo più autorevole per l’incarico, ma occupare questo incarico, pur prestigioso, significherebbe rinunciare a un ruolo diretto nella definizione della politica del movimento: quello su cui Maroni si vuole concentrare ora” cioè rinunciare a fare il capogruppo al posto di Reguzzoni, uomo di Bossi.
Intanto D’Alema ha inviato una lettera ai Presidenti di Camera e Senato sottoponendo la questione e rimettendo il suo mandato di presidente del Copasir dichiarando: “Io faccio un passo indietro”.
Mentre per la vigilanza Rai non dovrebbero esserci particolari problemi in quanto sia per regole meno complesse che per la presenza di Sergio Zavoli, considerato super partes anche nel Pdl.
Però anche in questo caso, pare che un asse Lega-Pdl possa favorire la super poltrona. A questo proposito, Sergio Zavoli fa sapere non ha nessuna intenzione di mollare.
Insomma, il decantato ritorno alla lotta/difesa di territorio padano sembra lontana, perchè al momento pare che siano impegnati a non mollare poltrone e palazzi romani.

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