Il diktat di Monti: “Riforma del lavoro con o senza intesa”. Ferrero: “Parole indegne”

ROMA – “L’Italia sta facendo sacrifici non perché l’ha chiesto l’Europa, ma per l’esigenza di tutelare le generazioni future.

Tutto è fatto nell’interesse dei nostri figli e nipoti”. Sono queste le prime parole del professore Mario Monti durante il suo intervento  all’incontro con la comunità finanziaria in corso a Piazza Affari a Milano. E poi: “La Borsa italiana  è una delle ricchezze del nostro sistema: il numero delle società quotate è ancora inferiore rispetto alle altre realtà europee. Una Borsa con un numero piu alto di imprese quotate può dare un contributo fondamentale  per la crescita”.

Ma poi dalle parole ottimistiche si passa al vero e proprio affondo del premier, ovvero quello che riguarda la spinosa questione sul mercato del lavoro: “Siamo molto fiduciosi che entro la fine di marzo presenteremo al Parlamento un provvedimento con l’accordo delle parti sociali. Lo presenteremo comunque, speriamo con l’accordo delle parti sociali”. E ancora: “il governo  sta difendendo con i denti in Parlamento  le liberalizzazioni, le quali  porteranno  una crescita del 3,5% del Pil in 10 anni. E la difesa è perchè è nostro dovere far prevalere il bene comune”.

Intanto all’esterno di Piazza Affari stanno manifestando i sindacati di base contro la manovra del governo. Al momento non si registrano problemi.

Non si è fatta attendere il commento a cadlo di Paolo Ferrero segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra: “Monti promette agli speculatori la pelle dei lavoratori”, ha detto l’ex ministro del governo Prodi.
“I gesti e le parole di Monti oggi alla Borsa sono indegne di un capo di governo: il premier va ad omaggiare gli speculatori, la categoria maggiormente responsabile della crisi, non dice una parola sulla necessità di porre regole alla speculazione. Il presidente del Consiglio promette al contrario agli speculatori la pelle dei lavoratori, con la libertà di licenziare, affinché possano meglio speculare. Monti – continua Ferrero –  si conferma sempre più come un governo di estrema destra, forte con i deboli e debole con i forti, un vero lacchè dei poteri forti. Colgo l’occasione per esprimere il pieno appoggio a chi in queste ore sta manifestando a Piazza Affari, il 31 marzo saremo in tanti a farlo e a dire con forza che dalla crisi si esce solo fermando la speculazione”.

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