ROMA – Se si votasse oggi, un’alleanza fra Pd, Idv, Sel e Federazione della Sinistra (che raggruppa Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi) vincerebbe le elezioni con il 41,2% dei suffragi rispetto al 40,2 di un’alleanza fra Pdl e Lega. È quanto si ricava dal sondaggio effettuato da CFI Group per Telecom Italia Media-La 7 Tv i cui risultati sono stati diffusi nella trasmissione “In onda”.
I dati dimostrano come Fli, il nuovo raggruppamento politico, sia determinante per la vittoria del centro-destra. Il partito di Fini, infatti, raccoglierebbe l’8,6% dei suffragi e un’alleanza con Pdl e Lega Nord (allo stato difficilmente ipotizzabile) porterebbe il centro-destra a superare il 48% e quindi avvicinarsi alla maggioranza assoluta degli elettori.
I dati del sondaggio mostrano anche come il progetto di “Grande centro” sia ancora un sogno. Sommando i voti di Udc, Fli, Mpa, Api si ottiene un misero 15% (il partito di Casini sarebbe in calo, mentre quello di Rutelli raccoglierebbe appena lo 0,3%, dimostrando come le scissioni, molto spesso, non servano a nulla sul piano della presa sugli elettori). Secondo il sondaggio il Pd, dopo una costante decrescita, ora avrebbe aumentato i suoi voti, superando la soglia di un quarto dei votanti (25,2%). In calo fortissimo il Pdl (28,2%), poco più avanti del partito di Bersani.
Il sondaggio mostra poche alternative per Berlusconi. Una nuova alleanza con Casini gli consentirebbe di presentarsi di nuovo come leader e vincere le elezioni senza Fli, con il quale appare del tutto improponibile anche un semplice cartello elettorale.
Sul piano della fiducia elettorale il premier raccoglie, secondo il sondaggio, due record: è il leader verso cui si nutre maggiore fiducia (28% ma con un calo vertiginoso rispetto ad un anno fa, quando superava abbondantemente il 50%) e meno fiducia (37,4%). I dati dimostrano come l’era berlusconiana abbia spaccato l’Italia in due parti contrapposte, che soltanto la sua auspicabile uscita definitiva di scena potrà riconciliare.