Impresentabile non olet. Settimana dal 14 al 20 gennaio

ROMA – Sette giorni noiosetti, tutti incentrati sulle tattiche elettorali. “Mai con quello” oppure “potremmo rivedere alcune nostre posizioni se loro rivedranno le loro”. Risposta più frequente “ma stiamo scherzando?”.

Risibili puntualizzazioni di posizionamento; “il centro del centrodestra”, “l’estremo centro”, “l’epicentro”, “il centripeto (o il peto di centro) ”, “a sinistra della sinistra”, “in basso a destra” , “la prima a sinistra”, “in fondo a destra”.
Mancano ancora all’appello: “avanti ambidestra!” e “noi mancini”, per il resto con le centinaia di liste presentate, qualsiasi pulsione di indirizzo, anche il qualunquistico “avete perso la bussola?” può essere soddisfatta.
A livello ufficiale non si capisce ancora bene chi gioca a zona e chi marca a uomo, chi sacrifica il centrale e chi privilegia la fascia (o il fascio), nel frattempo le città s’iniziano a riempire di faccioni e slogan tragicomici.  In televisione è ormai sit-com.
Meno male che tra un mese sarà tutto finito e, a scanso di grandissime sorprese, tutto rimarrà come prima. Nella migliore delle ipotesi politici nostrani (con il loro indice minimo di distinguo e dna di provenienza) saranno  chiamati a gestire macro-decisioni sovranazionali (Bce, Fmi, Banca Mondiale, Ocse, Wto, Vaticano, etc.) attraverso relative manovre  tutte più o meno “inevitabili”.
Vedremo, come a ogni inizio legislatura, una casta nuova di zecca (casta e pura) alle prese con la stanza dei bottoni (tanto è chiusa dall’interno e nessuno riuscirà a entrare) mentre poteri vecchi e forti monologheranno con gli apparentemente nuovi. I mercati torneranno a farsi sentire e a reclamare il ritorno dell’investimento o più semplicemente il ritorno di “qualcuno”.
Il popolo, sì il famoso popolo, continuerà, dopo la pausa votalizia, la propria atavica missione: sopravvivere.  Gran parte di esso inizierà di nuovo a borbottare, mugugnare, persino strillare.
Chissà se a qualcuno verrà in mente di aver perso un’altra grande occasione… (ai poster l’ardua sentenza).

Il Professore e il progetto di un partito. Si riapre un canale con Bersani.
L’impegno di Monti è diretto alla creazione di un “soggetto politico duraturo”. (perché aveva forse in mente il partito a scadenza? Il partito yogurt?) Un impegno di cui il Professore avrebbe parlato con Pier Luigi Bersani: dopo le polemiche dei giorni scorsi sembra si sia riaperto un canale di comunicazione più disteso, anche in vista degli equilibri post-elettorali in Senato.

Primi risultati della distensione di cui sopra: Bersani assicura che non pensa a una tassa sui patrimoni, (una cosa da comunisti) ma insiste sulla necessità di una fedeltà fiscale (a chi?)
Poi garantisce: “Non voglio fare Robespierre o Saint-Just (non ci voleva molto a capirlo), niente patrimoniale, ma solo la tracciabilità fiscale”.  (allo studio un gps progressista).
Poi lumi di saggezza da pendolare: “bisogna pagare le tasse nel proprio paese, la povertà è stanziale, la ricchezza è mobile: questo è un guaio e si deve trovare una soluzione”.

In settimana ha comunque tenuto banco il tema degli Impresentabili (un classico del made in Italy) vale a dire individui con problemi con la giustizia che si vogliono presentare alle prossime elezioni o ri-presentare, visto che sono già deputati e senatori. Alcuni minacciano (in linea con la loro cultura di appartenenza) che se non verranno candidati “parleranno” e saranno così “cazziamari” per i loro interlocutori… altri  semplicemente fanno notare che senza di loro si perderebbero milioni di voti (!).
A consulto urgente Mafia, Camorra ‘Ngrangheta e Sacra Corona Unita per reclamare propri rappresentanti in Parlamento, non più mimetizzati nel generico centro-destra, ma riconoscibili con propri simboli e programmi.

Per questi motivi c’è stato un gran daffare da parte dello Schettino della Politica Italiana (Sivio Berlusconi) teso a mediare tra delinquenti veri, aspiranti tali e impresentabili per natura, per la costruzione delle proprie liste.
Il risultato: finora arruolati Luciano Moggi, Stefania Craxi, Minzolini, Cosentino detto Nick ‘o Americano, Luigi Cesaro detto Giggino a‘ Purpetta, Gambadilegno, Daniele Capezzone, Macchia Nera, Scilipoti…”. (solo due sono falsi n.d.r.)

A proposito di Impresentabili Rex: Dell’Utri: mi candiderò fino alla morte.
Assolto a Milano per una estorsione, ancora sotto processo per la trattativa Stato-mafia e in attesa della sentenza di marzo, indicato da avversari e qualche voce interna al centrodestra come «impresentabile», gli è stato chiesto: si ricandiderà comunque, senatore Dell’Utri? E lui: «Nenti vitti, nenti sacciu. Certo che mi candido. Finché sono vivo, continuerò a candidarmi…»
Infatti a tutta riprova dell’attaccamento estremo del senatore Dell’Utri alla politica (o all’immunità parlamentare?) arriva il perché non la debba lasciare: “chiesti sette anni per Dell’Utri”. Il procuratore generale Luigi Patronaggio ha chiesto la conferma della condanna già comminata due anni fa dalla Corte d’appello di Palermo a Marcello Dell’Utri e poi annullata dalla Cassazione per un difetto di motivazione in un arco temporale di otto anni nelle condotte contestate a Dell’Utri. “Caduto Craxi, Cosa nostra pose le sue attenzioni su Forza Italia. Non fu la mafia a fare vincere le elezioni a Forza Italia, ma votò quel partito”, ha detto il pg Luigi Patronaggio insistendo nel ruolo di mediatore che dell’ Utri avrebbe avuto tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi a partire dal 1994″. (mmmmmmm!)

Cronache di legittimi impedimenti:
Diritti tv, ‘no’ dei giudici a Berlusconi. “Nessun rinvio a causa delle elezioni”.
No allo stop per il dibattimento sul caso Ruby.  
Accolta invece la richiesta di rinviare la sentenza per la vicenda Unipol a dopo le elezioni.
Ma se fosse Silvio il legittimo impedimento alla normale dialettica democratica?

La cosa sorprendente – si chiede stupito in settimana il buon Saviano –  di questa campagna elettorale è che l’ex primo ministro, lo stesso che ha avuto a disposizione decenni di comunicazione televisiva e giornalistica, oggi torna a pretendere e ottenere un pulpito. E da esso conquisti anche larga audience. Accade poi che, grazie a quel pulpito, sembra guadagnare come decorazioni al merito, un’immagine nuova, diversa, svecchiata. Quella che doveva apparire come la più logora e stantia delle proposte politiche, d’improvviso sembra diventare, per un trucco mediatico, il nuovo che attrae. Lo si segue in televisione, si cliccano i video delle sue interviste, si resta lì, incollati allo schermo, ipnotizzati, invece di cambiare canale, per decenza.
…Ci dovrebbe essere un unanime “ancora lui, basta” e invece no. E ciò che tutti un anno fa credevamo sarebbe stata l’unica reazione possibile alla incredibile ricomparsa sulla scena politica di Silvio Berlusconi non si sta verificando. Una certa indignazione  –  naturalmente  –  talvolta una presa di distanza, ma non rifiuto, non rigetto.
…E allora smettiamola di prenderlo sul serio, smettiamola di ridere alle sue battute per tremare poi all’idea che possa riconquistare terreno. Trattiamolo piuttosto per quello che è: un bambino di settantasei anni. Quando i bambini esagerano con le parolacce, con i capricci, i genitori li ignorano, fingono di non aver sentito. È l’unico modo perché il bambino perda il gusto della provocazione. La stessa cosa dovremmo fare con lui: farlo parlare, ma senza prestargli attenzione.

In settimana cronache preoccupanti di pasticci africani: Algeria, l’esercito attacca i terroristi.
E’ stata una strage, e ancora non è finita: 30 ostaggi e 11 terroristi sono morti, molti altri sono rimasti feriti e almeno 40 persone sarebbero ancora nelle mani dei terroristi islamici. E’ questo il parziale bilancio della situazione nell’impianto petrolifero di In Amenas, in Algeria, dopo ore di combattimento per il blitz deciso dal governo algerino. Tra le vittime, sette stranieri: almeno due britannici, due giapponesi e un francese, ma ancora non si conosce la nazionalità delle altre vittime.
L’operazione, ha spiegato il ministro della Comunicazione Mohand Said difendendo la decisione dell’attacco, ha permesso di eliminare un gran numero di terroristi. Secondo le forze di sicurezza algerine, l’azione degli estremisti mirava a destabilizzare l’Algeria e a spingerla nel conflitto in corso in Mali, anche se secondo l’intelligence l’attacco a In Amenas è stato deciso prima dell’intervento francese nel conflitto maliano. (vai a vedere il capello…)

Ucciso in Somalia l’agente francese. Denis Allex, l’ostaggio francese in mano ai ribelli Shaabab in Somalia, è stato ucciso. L’annuncio è stato dato su twitter dalle milizie jihadiste somale ‘al Shabaab al-Mujaheddin’. L’esecuzione, dicono, è avvenuta ieri alle 17 e 30 ora italiana.

Italia: daremo supporto logistico alla missione francese “non sarà in nessun modo un intervento militare diretto”, ha chiarito a Bruxelles il ministro degli Esteri Giulio (Conto) Terzi.

Spigolature internazionali: L’avventura militare della Francia in Mali sembra nascondere il saccheggio delle riserve di uranio. Euala!

Le dieci domande del Redditometro.
Aumenta il panico per l’introduzione del Redditometro nonostante l’Agenzia delle entrate continui a diffondere indicazioni tranquillizzanti circa l’applicazione dello strumento di accertamento sintetico. Diffuse comunque le probabili dieci domande: Chi sei? Che fai? (un fiorino!) Dove vai? Quanto hai speso ieri sera al ristorante? (un fiorino!) Che cazzo guardi? (un fiorino!) Come sei riuscito a pagarti la macchina? E la palestra? E le vacanze? (un fiorino!) Ma come non dicevi di essere un morto di fame? Quanto hai speso al bar questa mattina? (un fiorino!)

Drammatiche conseguenze degli ultimi digiuni: Pannella, accogliamo l’invito di Storace. Per il Lazio, patto con Destra e Pdl.
Il leader radicale, nonostante la spaccatura del partito e il no di Emma Bonino, annuncia di appoggiare la corsa per la presidenza della Regione del candidato del centrodestra. Poi inizia a ridere fragorosamente, si batte il petto e si arrampica su un pennone di una bandiera.
Stupito lo stesso Storace.

Viagra, il 22 giugno scade il brevetto in Italia e qualsiasi casa farmaceutica, utilizzando il principio attivo, potrà produrre una “pillola dell’amore” generica e low cost.
Il ritorno dell’Homo Erectus…

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