L’Unità si rinnova: lo storico giornale, con il settimanale left, “volta pagina”… a sinistra

ROMA – «È un momento importante che avevamo preparato già da qualche mese. La nuova Unità sarà in un formato grande modello ‘Berliner’, come ‘La Stampa’ e altri quotidiani: ci sembra il formato più congeniale per un giornale politico, che tale vuole restare e che vuole contribuire ad una battaglia importante per il destino dell’Italia e dell’Europa. (…) “Volta pagina, Italia”.

È questo lo slogan che abbiamo scelto per annunciare il nuovo formato, nelle edicole da lunedì 7 maggio. Un formato più grande che significa anche più notizie ed approfondimenti (specie sulla politica), più interviste e più inchieste».

Così ha esordito il direttore Claudio Sardo nel corso della conferenza stampa convocata venerdì 4 maggio nella sede dell’Unità in via Ostiense. Poi Sardo ha aggiunto «Credo che sarà un prodotto più efficace sul piano giornalistico. Abbiamo scelto come giorno di presentazione il giorno delle presidenziali francesi, che è anche il giorno delle amministrative in Italia e delle elezioni in Grecia per sottolineare il carattere politico del nostro giornale».
Già nella mattina del venerdì, left pubblicava un editoriale della direttrice editoriale Donatella Coccoli in cui dava la notizia della collaborazione giornalistica tra le due testate. La direttrice, scusandosi con i lettori per il numero delle pagine leggermente ridotto a causa dello sforzo della redazione per la prossima edizione, avvertiva che da sabato12 maggio left uscirà insieme a L’Unità: «Una nuova sfida per left  – scrive la Coccoli – unire la propria voce libera con quella dello storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci che dal 7 maggio “volta pagina”, torna in grande ai sui temi del Paese. Con loro, in nome di diritti fondamentali che cerchiamo di garantire col nostro lavoro. Libertà, uguaglianza per l’unità della sinistra. Una sfida culturale di portata enorme, oltre che giornalistica».

E indubbiamente ci vuole un coraggio per affrontare una sfida culturale di questo genere. Chi in questi anni ha seguito left sa che non è certo il coraggio che manca ai giornalisti, ai redattori e alla direttrice editoriale Ilaria Bonaccorsi Gardini. Sa anche che questo coraggio è fuso con idee nuove che possiedono la capacità di trasformare la cultura del nostro paese e con la cultura lo stato delle cose.

Con “la notizia al centro e il cuore a sinistra” questa testata, nata sei anni fa come un’araba fenice dalle ceneri di Avvenimenti, è stata capace di rinnovare le parole della rivoluzione francese che fondarono la sinistra. Sei anni fa, I fonemi/idee Libertà, Uguaglianza e Fraternità, unendosi alla lettera “f” di trasformazione, trovarono una nuova dimora nella testata di questo giornale rifondando l’idea di sinistra espressa nella parola inglese left. Ora scrive, Donatella Coccoli, left, accanto allo storico giornale della sinistra, continuerà le sue battaglie «fatte di idee», «idee che cambiano il mondo».

Anche per l’amministratore delegato de L’Unità, Fabrizio Meli il nuovo quotidiano arricchito «con left settimanale di politica e inchieste (…) è uno sguardo verso il futuro in un momento difficile per il sistema, con il mondo dell’informazione che è stato colpito da un terremoto. (…) Credo che i contenuti del quotidiano dovranno tener conto della situazione politica e raccontare la crisi senza esserne vittima. Penso che la nuova Unità sorprenderà…» ha poi concluso Meli.

Nell’editoriale de 12 febbraio Giommaria Monti, che dal prossimo numero prenderà il timone da direttore responsabile di left, scriveva:  «Oggi left compie sei anni. E nel nostro Dna c’è, sin dalla nascita, il preciso obiettivo di raccogliere, dare spazio e offrire nuove idee alla Sinistra. Continueremo a farlo. Perché “sono le idee che cambiano il mondo».
Parafrasando Ariosto possiamo ben sperare che questo nuovo sodalizio giornalistico percorrerà la strada delle battaglie civili a fianco dei cittadini che rifiutano la sudditanza politica e culturale con “gli occhi aperti, l’orecchio all’erta et il cuore in soprassalto”.

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