A Milano le cascine dell’indifferenza. La denuncia dell’associazione Vivere San Siro. LE FOTO

MILANO- Una cascina cade nell’indifferenza più totale dopo 15 anni di promesse. Pochi disperati la abitano a rischio della vita, basterebbe una nevicata per farla crollare. Così un gruppo di cittadini si attiva per salvarla.
Una storia banale ma che rappresenta la storia di tante cascine degradate nella città di Milano a causa delle tante promesse che la politica non ha mai mantenuto.

L’associazione Vivere San Siro scrive a Dazebao e chiede alle autorità  di restituire al bene comune questo gioiello, senza farne case ma centro di aggregazione con bibloteche, ludoteche, giardino e giochi per i nostri bambini, per i nostri anziani e, perchè no, anche per noi stessi. Ma non solo. Gli stessi cittadini si rendono disponibili per metterci la loro passione e il loro tempo libero per recuperarla e non farla crollare.

L’ASSOCIAZIONE “VIVERE SAN SIRO” LANCIA IL SASSO E MOSTRA LA MANO!
Domani mattina appariranno  dei cartelli sulla cascina Case Nuove di via Paravia (zona san Siro) che denunceranno  lo stato di degrado in cui versa l’antica costruzione. Non una firma, una nota   o un semplice manifesto di preavviso. Così i cittadini del quartiere di San Siro si sveglieranno  con il “grido di aiuto” della Cascina Case Nuove che, abbandonata completamente al suo destino, sta lentamente crollando.
Ad attaccare i cartelli sulla facciata della cascina saremo stati noi dell’Associazione VIVERE SAN SIRO.
Con questa forma di protesta abbiamo voluto mostrare quello che oramai è sotto gli occhi di tutti, ma che non tutti riescono a mettere bene a fuoco.
La cascina Case Nuove è una  bellissima  costruzione in mattoni rossi ad ampie arcate edificata nel 600.   Progetti sulla sua riqualificazione nel corso degli anni, ne sono stati presentati tanti, ma si sono arenati nei meandri della burocrazia favorendone il  degrado. Pertanto sulla facciata, oltre al cartello “proprietà del Comune di Milano”, si legge “pericolo di crollo” .
Riteniamo che la cascina faccia parte del patrimonio del quartiere di San Siro e di tutta la città di Milano, il suo recupero è  senz’altro difficile e costoso, ma è fondamentale che si trovi  una possibilità di riutilizzo, mettendo fine, dove possibile, all’inesorabile degrado. Magari anche con l’aiuto dei privati, ma stando bene attenti che non diventi oggetto della speculazione edilizia.
La struttura, per quanto ammalorata, è pregevole e sarebbe molto adatta ad ospitare funzioni sociali, culturali  e di carattere collettivo altrimenti non presenti nella nostra zona.
Con questa protesta abbiamo cercato di lanciare  il nostro piccolo sasso nell’acqua perché dal cerchio iniziale si possa allargare l’iniziativa sulle cose che vogliamo migliorare. L’abbiamo lanciato e mostriamo la mano perché non è più tempo di nasconderla.

LA CRONISTORIA CASCINA CASE NUOVE
Le delibere e le decisioni dell’amministrazione rimaste inattuate

11 ottobre 1999: Delibera del Consiglio di Zona 7 per la messa in sicurezza dell’immobile comunale denominato Cascina Case Nuove ( CCN ). Prima di questa data l’immobile apparteneva a 12 proprietari che hanno ceduto al Comune le loro frazioni.
11 dicembre 2000: delibera del C.d.Z. 7 che propone il recupero e una nuova destinazione d’uso della CCN ( Condominio Socio-Assistenziale per disabili su precisa richiesta degli ospiti del Don Gnocchi residenti in Via Paravia, ludoteca, biblioteca, spazi per Associazioni, spazi per Tempo per le famiglie, ecc.)
30 maggio 2002: Interrogazione di Consiglieri di maggioranza e di opposizione in C.d.Z 7 in merito alle intenzione del Comune su CCN
09 luglio 2002: risposta: non c’è alcun atto amministrativo del Comune al riguardo. Questo per evidenziare quanto le delibere dei C.d.Z. vengano prese in considerazione.
04 luglio 2002: richiesta rimozione rifiuti abbandonati all’interno della CCN
09 luglio 2002: Risposta: poiché l’edificio è pericolante, interverremo quando le parti pericolanti saranno state demolite.
24 luglio 2002: Proposta di Consiglieri di maggioranza e dell’opposizione relativa all’utilizzo di CCN in previsione di una sua ristrutturazione. La proposta ricalca la delibera del 11.12.2000 ed aggiunge un centro anziani ed attività lavorative. Proposta trasformata in delibera dal C.d.Z. 7.
11 ottobre 2002: Atto del Comune di Milano, Settore Demanio, che invita il C.d.Z. 7 ad esprimere la  richiesta di assegnazione dell’edificio, per la sua gestione diretta, o a individuare i settori comunali che potranno gestire i servizi ivi previsti, affinché si possa procedere alla formale assegnazione degli spazi
21 ottobre 2002: progetto preliminare del settore Demanio, per il recupero della CCN finalizzato alla realizzazione di un centro polifunzionale fatto da Direzione Centrale Tecnica Settore Edilizia Patrimoniale e Demanio. Costo preliminare 6.970.000 euro.
14 gennaio 2003: la Giunta Comunale approva l’indirizzo per il recupero delle cascine.
04 maggio 2004: Mozione dei Consiglieri Comunali per il recupero di CCN.
14 maggio 2004: Assemblea alla scuola  S. Celso indetta dal centro destra su recupero CCN, presente Arch. Zipoli primo proponente recupero cascina con un suo progetto.
2005: Il Consiglio Comunale pone in bilancio 7 milioni di euro per la ristrutturazione di CCN, allegato alla proposta di deliberazione nel programma triennale 2006/2008. il costo è lievitato a 7, 600.000 milioni di euro.
La maggioranza del C.d.Z. 7 propone la demolizione della CCN, la costruzione di un parcheggio interrato e la ricostruzione della cascina secondo le intenzioni del Comune. Proposta bocciata.
31 marzo e 31ottobre 2008: miracolo! Grazie al D. L 159/2007 “Programma straordinario di Edilizia Residenziale Pubblica” si prevede, da parte del Comune, la realizzazione di 40 alloggi ( protetti ? ) oltre a spazi da destinare a servizi di quartiere. Il costo dell’operazione compete per due terzi allo Stato ed è equivalente a 4.976,640 euro e per un terzo al Comune la cui  quota, pari a 2.488,320, dovrebbe  derivare dalla vendita di stabili di edilizia residenziale pubblica.  (l’ Associazione Vivere San Siro ritiene un errore destinare ad edilizia residenziale un simile gioiello)  
A seguito di una richiesta dei Consiglieri, del C.d.Z. 7, la  Direzione Centrale dell’Ass. Centrale Casa, scrive che la CCN è inserita nella Programmazione delle opere pubbliche per il 2010.
12 maggio 2010: doccia fredda! La Direzione Centrale Tecnica, Infrastrutture e Lav. Pubblici, conferma, a seguito di nostre richieste, che i fondi previsti dalla legge 222 ex 159/2007 non sono più disponibili come del resto, quelli del Comune.
La Direzione Comunale Casa mantiene l’intervento sulla cascina all’interno del Piano Opere Pubbliche, anno 2010, appena  approvato con il Bilancio.
07 luglio 2010: Interrogazione in C.d.Z. 7 in merito all’allargamento di una fessura nel muro della cascina, alla fragilità e conseguente pericolosità dell’edificio. Il Presidente, sollecitato, risponde verbalmente accusando la Soprintendenza di porre  dei vincoli all’abbattimento della CCN.
Novembre 20010: colloquio telefonico con la Soprintendenza Beni architettonici – ambientali che conferma quanto detto dal Settore Tecnico Casa e Demanio in merito alla piccola porzione della cascina, recuperata dalla Soprintendenza. Le opere hanno riguardato essenzialmente la copertura e gli intonaci esterni, non sono presenti né impianti né condizioni minime per l’utilizzo.

 

Le foto. Clicca sull’immagine per aprire la galleria

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