Censis. Preoccupante ascesa della sanità ‘low cost’

ROMA – E’ caccia alle offerte. Ma questa volta non si tratta di un biglietto last minute o di una vacanza in villaggio turistico, bensì di prestazioni sanitarie al ribasso. Un settore che riesce a muovere un gran quantitativo di denaro, stimato attorno ai 10 miliardi di eruo.

E’ quanto emerge da un dossier presentato dal Censis al Forum per la Ricerca Biomedica.  Secondo il Censis «questo segmento di mercato crescerà del 25% l’anno. I tagli dei prezzi delle prestazioni sono di solito non inferiori al 30%, ma possono arrivare al 60% e sul web si moltiplicano le offerte».  Dall’odontoiatria ai servizi di prevenzione sanità, ha sottolineato il vicedirettore del Censis Carla Collicelli, su internet le offerte sembrerebbero mettere a disposizione sconti fino all’85% rispetto ai comuni prezzi di mercato. «Nella componente privata del mercato sanitario – ha detto – cresce dunque l’appeal del low cost, destando però qualche preoccupazione a causa della mancanza di controlli di qualità e per la possibile induzione di una domanda impropria con risposte inappropriate». Un esempio è la medicina e la chirurgia estetica, con un milione di italiani (di cui 800mila donne) che vi hanno fatto ricorso nel corso della loro vita, settore nel quale si registrano molte offerte promozionali low cost.

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