L’aria che respiriamo. Indicazioni sulla qualità e confronto tra le città italiane

La qualità dell’aria è un indicatore essenziale del nostro ambiente di vita, con un impatto diretto sulla salute umana.

Esploriamo gli indicatori di una buona qualità dell’aria, esaminando le cause di alti livelli di inquinanti in certe aree, e confronta le regioni italiane dove l’aria è più pulita con quelle più inquinate.

Indicatori di una buona qualità dell’aria

Per valutare la qualità dell’aria, si utilizzano principalmente i seguenti parametri.

Particolato Fine (PM10 e PM2.5): Piccole particelle che possono causare gravi problemi respiratori e cardiovascolari. Livelli bassi indicano una migliore qualità dell’aria.

Ossidi di Azoto (NOx): Associati prevalentemente con le emissioni dei veicoli e l’industria, elevati livelli di NOx possono aggravare malattie respiratorie.

Ozono (O3): A livello del suolo, l’ozono è un irritante che può danneggiare i polmoni, particolarmente durante i mesi caldi.

Anidride Solforosa (SO2): Emana da processi di combustione di fossili, con effetti negativi sul sistema respiratorio e sulle mucose.

    Fattori che influenzano la qualità dell’aria

    Vari fattori determinano la qualità dell’aria in un dato luogo. In primis l’Industria. Infatti le emissioni industriali possono significativamente deteriorare la qualità dell’aria locale. Il traffico veicolare è una delle maggiori fonti di inquinamento nelle città come le condizioni meteorologiche, vento, pioggia e umidità influenzano la dispersione o l’accumulo degli inquinanti. Inoltre anche la topografia, come le aree montane e le isole tendono ad avere aria più pulita rispetto alle valli e alle grandi città industrializzate.

    Dove si respira meglio (e peggio) in Italia

    Aria più pulita:

    Trentino-Alto Adige: Caratterizzata da vaste foreste e bassa densità industriale.

    Val d’Aosta: Questa regione montuosa beneficia di aria fresca e pulita grazie alla minima attività industriale.

    Sardegna: L’isolamento geografico e la scarsa industrializzazione contribuiscono alla buona qualità dell’aria.

      Città più inquinate:

      Milano: La metropoli lombarda spesso registra alti livelli di PM10, NOx, e O3, aggravati dalla densità del traffico e dell’attività industriale.

      Torino: Similmente a Milano, Torino soffre per le emissioni dei suoi numerosi veicoli e per l’industria.

      Roma: La capitale combina inquinamento da traffico con condizioni meteorologiche che spesso non favoriscono la dispersione degli inquinanti.

        Le aree urbane e industrializzate in Italia tendono a mostrare una qualità dell’aria inferiore rispetto alle zone montane e meno densamente popolate.

        È vitale monitorare questi e altri parametri per proteggere la salute pubblica e promuovere politiche ambientali efficaci. Adottare tecnologie innovative e sostenere misure di protezione ambientale sono passi essenziali per migliorare la respirabilità dell’aria nel nostro Paese.

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