ROMA – Con il boom di siti web pornografici, sempre più frequentati da giovani e giovanissimi, gli esperti lanciano l’allarme pornodipendenza per un giovane su quattro. È quanto emerso durante il Festival dei Saperi Educativi di Vitorchiano che si è appena concluso, organizzato dall’Istituto Progetto Uomo.
La pornodipendenza appare come un fenomeno in vertiginosa ascesa, stando ai dati della Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità che ha rilevato come dal 2005 al 2010 gli utenti dei pornositi web in Italia sono passati da 5 milioni circa a 8 milioni, di cui il 10 per cento è rappresentato da minori.
A rischio sono soprattutto gli adolescenti, alla ricerca di una propria identità anche a livello sessuale e attratti per natura da tutto ciò che è sconosciuto e proibito, come ha dimostrato uno studio del 2010 curato dall’Osservatorio sui Diritti del Minore presso la Commissione Parlamentare alla Famiglia sulla crescente diffusione della frequentazione di siti web pornografici. La ricerca, effettuata su un campione di 500 minori tra i 14 e i 16 anni, divisi equamente tra maschi e femmine e sparsi sul territorio nazionale, ha evidenziato che il 71% dei maschi e il 46% delle femmine ha visionato film pornografici, prevalentemente scaricati da Internet; e che di questi maschi l’80% ha dichiarato di consumare abitualmente materiale pornografico, percentuale che si attesta al 77% per quanto riguarda le ragazze. Di questi due valori, circa il 50% sia dei maschi che delle femmine hanno dichiarato di nutrire un’attenzione costante verso i film porno, e dunque evidenziano un rischio di dipendenza. «La dipendenza da sesso non è un fenomeno nuovo – spiega lo psicologo Stefano Bovero -; si tratta di un comportamento caratterizzato da un desiderio sessuale anomalo che coinvolge l’attività del pensiero a tal punto da interferire seriamente con le normali attività quotidiane, e persino da non consentire più di perseguire altri scopi nella vita. Oggi questo disturbo è stato inserito tra le nuove dipendenze in quanto ha considerevolmente aumentato la sua, ancorchè sottovalutata e drammatica, incidenza sociale».
«La pornodipendenza, invece, appare come una particolare estensione autoerotica dello stesso aspetto compulsivo. Entrambe queste dipendenze – commenta Bovero – hanno origine in un’esasperazione dell’attenzione personale sulla corrente libidica e in una sua sostanziale scissione dalla corrente di tenerezza». Quali sono gli effetti di questo fenomeno? Per quanto riguarda le conseguenze patologiche dirette, l’Università di Padova ha rilevato, sul campione analizzato, che un quarto dei giovani che fanno abuso di pornografia sono a rischio di disfunzioni sessuali: in particolare il 12% non cerca rapporti reali, mentre il 25% denuncia calo del desiderio ed eiaculatio praecox.