Ancora prevenzione con la giornata mondiale del rene

ROMA – La giornata mondiale del rene: una iniziativa finalizzata alla prevenzione e alla sensibilizzazione della popolazione, che deve guardare anche al futuro per monitorare meglio la nostra salute tramite gli specialisti nel campo. Com’è noto le patologie renali affliggono almeno il 10% della popolazione mondiale e, per quanto riguarda l’Italia, abbiamo una incidenza di 50 mila casi.

Nel caso particolare dei reni, gli specialisti affermano che questi organi vengono colpiti da diverse malattie in modo silente e subdolo fino alla necessità, in extremis, di ricorrere a dialisi o trapianto per insufficienza renale cronica (patologia che è diventata un reale problema inerente la salute pubblica). Proprio la prevenzione, quindi, attraverso un esame delle urine e il dosaggio della creatinina nel sangue – esami tra l’altro poco dispendiosi -, è considerata la migliore terapia in questo campo.
Ai fini preventivi durante la giornata del 10 marzo saranno somministrati esami e test gratuiti in tutta Italia. L’iniziativa nasce dalla Società Italiana di Nefrologia che, tra l’altro, ha realizzato un opuscolo comprendente, oltre a diverse informazioni in materia, un decalogo con indicazioni volte ai principali esami da eseguire, le accortezze da seguire e  le terapie da effettuare.

Ecco, qui di seguito, i precetti da seguire (www.ausl.vda.it):

1. I reni sono organi che si possono deteriorare, spesso senza dare alcun segno o sintomo, per cui è necessario, una volta all’anno, a) misurare la pressione arteriosa e b) effettuare l’esame delle urine. Talvolta può essere necessario anche c) conoscere il valore della creatinina nel sangue d) effettuare un’ecografia renale.
2. I soggetti a rischio malattia renale sono: adulti con età superiore a 60 anni, ipertesi, diabetici, obesi, individui con familiarità per malattie renali e coloro che fanno abuso di farmaci anti-infiammatori.
3. Nella fase ultima della malattia renale (insufficienza renale terminale) gli unici rimedi sono la dialisi e/o il trapianto.
4. Si stima che oggi nel mondo 2.500.00 pazienti siano in trattamento dialitico per uremia cronica. Si calcola che oggi ci siano in Italia circa 50.000 pazienti in trattamento dialitico cronico.
5. Le cause più comuni che portano all’insufficienza renale sono il diabete e l’ipertensione arteriosa non controllata. Infatti il 72% dei dializzati nel mondo sono pazienti diabetici o ipertesi.
6. Il diabete si complica con il danno renale in almeno il 40% dei casi.
7. La progressione del danno renale si può rallentare con l’uso di farmaci che sono dotati di azione reno-protettiva, sia perché controllano la pressione arteriosa, sia perché riducono la proteinuria.
8. Il controllo della malattia renale è fondamentale anche perché migliora la prognosi cardiovascolare (chi è malato di rene spesso soffre di malattia cardiaca).
9. Prevenire si può: curare e controllare bene il Diabete e la Pressione Arteriosa significa bloccare l’evoluzione del danno renale verso la dialisi.
10. Il Medico di Famiglia e lo specialista Nefrologo sanno come affrontare le problematiche e consigliare opportunamente le persone al riguardo.

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