Dall’8 al 13 aprile attese nel capoluogo lombardo oltre 350mila persone
MILANO – Innanzitutto i numeri: saranno presenti ben 160 Paesi del mondo con 2.400 espositori e si prevede l’arrivo di almeno 350mila persone nel capoluogo lombardo. L’attesissima Kermesse del Salone del mobile (la prima edizione risale al 1961) è organizzata da Cosmit, l’ente che da 53 anni si occupa di questo evento strategico, simbolo della creatività e del gusto italiano per l’arredamento e per il design. Quest’anno ci sono molte iniziative culturali che graviteranno intorno all’esposizione. I cittadini e i visitatori potranno entrare gratuitamente nei musei civici di Milano. Il neon di Lucio Fontana, già accessibile a tutti dall’esterno grazie all’allestimento del Museo del Novecento pensato da Italo Rota, lo sarà anche da vicino, così come il popolo che avanza del “Quarto stato” di Pellizza da Volpedo. La Pietà Rondanini di Michelangelo commuoverà i visitatori del Castello Sforzesco, mostrando la sofferenza della madre e del figlio cui partecipa anche la superficie marmorea lasciata non finita. Mentre levigatezza e brillantezza di forme attraversano le opere di Antonio Canova raccolte nella Galleria d’arte moderna, per “sfilacciarsi” di nuovo con le pennellate che striano i profili delle Due madri di Giovanni Segantini. Si potrà cogliere la mente illuminata dei coniugi Boschi Di Stefano attraverso la collezione della casa museo in via Giorgio Jan 15 da loro abitata e a loro intitolata. Qui i grandi nomi dei pittori del Novecento sono appese alle pareti dei due mecenati-collezionisti. Chi avesse interessi più scientifici e storici potrà gratuitamente scoprire il Museo Archeologico, quello di Storia naturale, l’Acquario civico e il Museo del Risorgimento. L’arte torna con Palazzo Morando, museo civico della moda, e la mostra Bernardino Luini e i suoi figli, di cui il Salone del Mobile è uno dei sostenitori. Curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa in collaborazione con l’architetto Piero Lissoni, la mostra dedicata all’esponente del Rinascimento, allievo di Leonardo, sarà allestita nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, fino al 13 luglio 2014.
Claudio Luti, artefice del successo internazionale di Kartell e presidente di Cosmit, fa il punto sul Salone Internazionale del Mobile di Milano che, dall’8 al 13 aprile prossimi affollerà gli stand della Fiera di Rho e di moltissime aree del capoluogo lombardo. “E’ la settimana più bella e più creativa della nostra città – afferma Luti – che fa di Milano il luogo in cui tutte le aziende mondiali del design devono avere la loro visibilità”.
“Quest’anno abbiamo fatto sistema con le più importanti strutture e istituzioni della città, per offrire ai visitatori una Milano accogliente e aperta, con la metro sempre in funzione, l’ingresso gratuito ai principali musei civici e gli studenti delle scuole di design che con gli iPad in mano, faranno da guida ai visitatori”. All’edizione 2014 della kermesse parteciperanno “ben 160 Paesi, tra i quali, per la prima volta, anche quelli dell’Africa centrale, che -sottolinea Luti- potrebbero aprire nuovi mercati per il settore”. La manifestazione milanese, giunta alla 53ma edizione, diventa quindi “l’occasione per ‘globalizzare’ l’interesse di tutte le nazioni sul Made in Italy che ha una profonda ‘liaison’ per stile e tipologia di prodotto con i Paesi dell’America del Sud -spiega il fondatore di Kartell- i quali però sono penalizzati dai forti rincari dei prezzi imposti dalle loro dogane”.
Un Made in Italy che non è “solo italiano. La strategia delle nostre aziende -precisa Luti- è quella di usare la creatività dei designer che arrivano da tutto il mondo, offrendo però il suo “know how”, decidendo cosa produrre e mettere sul mercato e cosa no, assumendosene il rischio ma puntando sempre alla massima qualità. Le aziende italiane del settore in questo sono le più brave e le più veloci al mondo, soprattutto nell’innovazione, dove battiamo anche la Germania. Per questo i designer di tutti i continenti -evidenzia- vogliono venire in Italia a lavorare. E il Salone del Mobile mostra questa capacità di innovazione, nel design come nella tecnica di produzione, che può manifestarsi nel minimal come nel barocco”
Luti precisa che al Salone di Milano “tutte le aziende si presentano con qualche novità che è sempre frutto di una grande ricerca”. E fa l’esempio di Kartell, che “presenterà ben 26 nuovi prodotti, molti dei quali ad altissima tecnologia, come il divano a tre posti in policarbonato trasparente realizzato da uno stampo unico e del peso di 30 chili. Un’impresa mai tentata da nessuno e che dimostra la capacità tecnologica e innovativa dell’azienda”.
Il mercato di riferimento del Made in Italy “resta principalmente quello europeo accanto agli Stati Uniti -spiega Luti- cui da vent’anni si è affiancato anche il Giappone. Adesso si stanno aprendo nuove prospettive, ma dipende molto dalla capacità di penetrazione delle singole aziende nei diversi Paesi. E’ chiaro – evidenzia – che con la crisi e la contrazione del mercato italiano, le imprese hanno puntato su quello straniero, magari aprendo piccoli e grandi negozi monomarca nelle principali città del mondo. Noi di Kartell ad esempio abbiamo 150 grandi negozi, 225 shop e oltre mille corner”. Il Salone milanese, oltre a rappresentare un’occasione per l’apertura di nuove prospettive di mercato del Made in Italy, è anche un’opportunità per l’economia della città. “Non ho le cifre, ma credo che l’indotto della manifestazione sia enorme -afferma Luti- Gli albergatori e i ristoratori sono molto soddisfatti, così come i negozianti, perché durante la kermesse, lo shopping è più alto perfino di quello del periodo natalizio. Aspettiamo diecimila cinesi, altrettanti russi e brasiliani, tutti con capacità di spesa elevata. Milano -sottolinea- non può competere per dimensioni con Londra, Parigi o New York, ma gode della più alta reputazione per lo shopping, il fashion e il food”.