Puliamo il Mondo 2015. Per liberare dai rifiuti abbandonati le nostre città

 Il 25, 26, 27 settembre in tutta Italia la grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai

ROMA – Liberiamo dai rifiuti e dall’indifferenza i centri storici e le periferie delle nostre città. Dal 25 al 27 settembre c’è Puliamo il Mondo, l’edizione italiana di Clean up the world, il più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale che, nato a Sydney nel 1989, coinvolge ogni anno oltre 35 milioni di persone in circa 120 Paesi.

Dal 1993 Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia. Puliamo il Mondo è arrivata così alla sua XXIII edizione, registrando un numero sempre crescente di adesioni. Lo scorso anno le operazioni di pulizia in tutto il paese hanno coinvolto circa 600 mila volontari in 1.700 comuni, per un totale di 4.000 aree ripulite dai rifiuti abbandonati.

Parola d’ordine “Chi porta un amico porta un tesoro”, perché viviamo in città straordinarie, ricche di bellezza, storia, tradizioni, e liberarle dai rifiuti è un piccolo gesto che, se fatto da molti, può avere un grande peso e farci anche apprezzare con maggiore consapevolezza il tesoro di cui siamo custodi.

Puliamo il Mondo 2015 ha il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI e di ANCI.

Dal 1995 la Rai sostiene con un forte impegno questa iniziativa. Ogni anno Rai Tre dedica alle giornate di Puliamo il Mondo una diretta la domenica mattina e strisce quotidiane la settimana precedente, curate dalla redazione di “Ambiente Italia”; mentre la Direzione Promozione e Immagine produce, realizza e trasmette uno spot promozionale della campagna, che viene anche presentata all’interno di alcuni dei programmi di maggiore ascolto delle reti sia televisive che radiofoniche.

L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa nella sede Rai di Viale Mazzini, che ha visto la partecipazione di Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente, Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, Marco Salvio, Deputy Head of Mission dell’Ambasciata australiana a Roma.

“Puliamo il Mondo è un modo per riprendersi il proprio territorio non rassegnandosi al degrado, all’incuria e, a volte, anche alle carenze delle amministrazioni comunali – ha dichiarato Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente -. E’ un atto di protagonismo da parte dei cittadini, che da anni partecipano numerosi in ogni parte d’Italia, dimostrando come, nonostante la crisi e le difficoltà che porta con sé, l’attivismo civico e il volontariato ambientale resistono bene. Anzi crescono. Così com’è aumentata l’attenzione ai temi ambientali e la consapevolezza di quanto incidano gli stili di vita sul fronte della sostenibilità e della tutela del nostro pianeta, anche dai cambiamenti climatici”.

E così Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente commenta l’iniziativa :“Paesaggio, ambiente e territori, insieme ai beni culturali, sono parte degli elementi fondamentali che rendono l’Italia unica nel mondo. Perciò è importante che Puliamo il Mondo accenda i riflettori sulla questione della gestione sostenibile dei rifiuti e sul contributo che i cittadini possono dare in questa direzione. Sul fronte della corretta gestione dei rifiuti l’Italia può vantare casi eccellenti, come quello di Milano che con Vienna è al vertice delle grandi città europee per la differenziata, ma c’è ancora molta strada da fare. L’iniziativa di Legambiente è particolarmente importante quest’anno sia considerando la recente enciclica ‘Laudato Si’ di Papa Francesco che chiama ad un’azione comune per la tutela del creato cittadini, istituzioni, politica, associazioni, sia in vista della Conferenza Onu sul Clima di Parigi. Su questo è fondamentale anche il ruolo dell’informazione, che in Italia è molto più indietro rispetto ad altri Paesi europei, mi auguro quindi che la Rai in discontinuità con il passato segua con attenzione il tema”.

Per renderci conto della vastità, anche solo in termini quantitativi, di quello di cui parliamo quando diciamo rifiuti, basta considerare gli ultimi dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sulla produzione nazionale di rifiuti solidi urbani: 29,6 milioni di tonnellate prodotte nel 2013. Un numero in costante diminuzione rispetto ai risultati degli anni precedenti (32,1 milioni di tonnellate nel 2009; 32,5 nel 2010; 31,4 nel 2011 e 30 nel 2012) ma ancora molto alto, e che fotografa soltanto ciò che è stato correttamente gettato nella spazzatura, indifferenziata o differenziata, senza tenere conto di tutto quello che, a monte del lavoro delle municipalizzate e dei consorzi, viene disperso nell’ambiente.

Seppure molto parziale, è possibile farsi un’idea di quanti rifiuti solidi urbani vaghino abbandonati per il territorio, con i risultati dell’indagine “Beach litter” condotta da Legambiente da aprile a maggio 2015 in 29 spiagge italiane. Su un’area di 136.330 mq (quasi 20 campi da calcio) sono stati trovati 22.114 rifiuti spiaggiati, cioè 17 rifiuti ogni 100 metri quadri, 5 rifiuti in più ogni 100 mq rispetto all’indagine dello scorso anno. Rifiuti di ogni genere, di tutte le forme e dimensioni: bottiglie e contenitori di plastica, tappi, polistirolo, secchi, stoviglie usa e getta, oggetti derivanti dal comparto della pesca, mozziconi di sigaretta e rifiuti da mancata depurazione come cotton fioc e assorbenti, con una netta preponderanza – l’80% – di rifiuti in plastica.

Sono tanti gli appuntamenti previsti in tutta la Penisola. Le telecamere di Ambiente Italia seguiranno in diretta i volontari a Roma, Cagliari, Verona e nella piana del Sele in Campania domenica mattina.

Ma le attività prenderanno il via già da venerdì, per esempio con “Puliamo il Grab” l’appuntamento del V municipio di Roma, dove al parco di Villa De Sanctis, ci si dedicherà alla pulizia di una parte del tracciato del Grande raccordo anulare delle bici, con la partecipazione anche di molte scuole romane. Sempre il 25, a Modena i volontari ripuliranno un’area adiacente al plesso scolastico Galilei/Calvino; a Pisa si libereranno dai rifiuti gli spazi retrostanti il parcheggio di via Martin Lutero, zona ospedale di Cisanello; a Lucca il ritrovo sarà sulla terrazza Petroni per la pulizia di tratti del Parco Fluviale. Sabato 26, invece, ad Asti si effettuerà la pulizia delle rive del Tanaro e sarà ripulita anche la zona dei nuovi sentieri riaperti la primavera scorsa. A Ravenna, Puliamo il Mondo vedrà coinvolti anche i richiedenti asilo per una giornata all’insegna della tutela dell’ambiente e dell’integrazione. A Napoli, in collaborazione con gli studenti della Facoltà di Medicina, sarà ripulita l’area di Caponapoli.

Domenica, oltre agli appuntamenti già citati, a Torino i volontari ripuliranno il Parco Dora, dove fino agli anni Novanta sorgevano i grandi stabilimenti produttivi della Fiat e della Michelin. A Carmagnola (To) in collaborazione con il circolo Arci Margot, Libera, Associazione Trame e ReCoSol (Rete Comuni Solidali) si farà pulizia in campagna e in città con il contributo anche diversi richiedenti asilo. A Ferrara i volontari saranno impegnati nella pulizia del parco pubblico e delle zone verdi adiacenti. L’amministrazione comunale di Schio, in provincia di Vicenza, insieme ai volontari, ripulirà varie zone del centro urbano e il parco centrale della Valletta. A Roviano (Rm) si pulirà parte del sentiero Mandela-Subiaco, poi seguirà un incontro della rete delle associazioni della Valle. A Palermo il circolo di Siracusa pulirà una parte della città insieme ad AccoglieRete, un’associazione che opera nel siracusano e nata per rispondere al bisogno dei “Minori Stranieri Non Accompagnati” arrivati in Italia. Mentre uno degli appuntamenti milanesi è alla Cascina Nascosta, la nuova struttura di recente presa in gestione da Legambiente e da altre associazioni. Ma sono ancora molti altri i luoghi di incontro previsti per la pulizia straordinaria di piazze e giardini, strade e canali, centri storici e quartieri di periferia.

Condividi sui social

Articoli correlati