Il biologo francese Nicolas Defarge, ha partecipato ad uno studio europeo sui gravi effetti provocati dal glifosato al fegato e ai reni.
L’ effetto degli agrochimici sulla salute umana è un tema sempre più discusso nei paesi a grande sviluppo agricolo. Oltre all’Argentina, anche in Francia, un gruppo di scienziati dell’università di Caen in Normandia, ha scoperto i gravi danni ai reni e al fegato dei mammiferi prodotti dal Roundup, l’erbicida più utilizzatio al mondo.
Nicolas Defarge è uno dei biologi che ha fatto parte del gruppo diretto dal Dr. Seralini dell’Istituto di Biologia Applicata dell’Università di Caen in Normandia.
Defarge, che ora lavora per l’Institute of Integrative Biology, Department of Environmental Sciences di Zurigo, è stato anche testimone del tribunale Monsanto istituito all’Aia nella metà del 2016. Ha lavorato nella città argentina di Rosario (Argentina) per conoscere la realtà di quella zona agricola, insieme al gruppo di salute socio ambientale della facoltà di medicina UNR della provincia di Santa Fe per investigare gli effetti dei pesticidi sulla salute umana.
“Sfortunatamente, l’Argentina è il laboratorio della Monsanto, Sygenta e altri, qui tutti gli OGM sono autorizzati così come tutti i pesticidi associati a questo modello produttivo.”, ha detto l’esperto francese mostrando i risultati degli studi sui disagi endocrini e la tossicità degli erbicidi a base di glifosato.
– Perché avete deciso di lavorare sugli effetti del glifosato?
“ Il glifosato è l’erbicida più utilizzato al mondo. Si usa nelle coltivazioni di soia e mais OGM e si usa in Francia anche con il grano e altri cereali. Oggigiorno incontriamo tracce di glifosato ovunque, negli animali, nella birra, e nelle paste. E’ la seconda causa di divieto di bere per l’acqua potabile in Francia, dov’ è presente. Però ad esempio, nel mio paese non si cerca il glifosato nel vino, sebbene si controlli la presenza di altri eventuali 200 tipi di pesticidi. Questo perché il test è protetto da una licenza della Monsanto. Stranamente, nonostante sia il primo pesticida utilizzato al mondo, non si ricerca la sua presenza nei vini francesi. In realtà è che la Monsanto ha messo molti soldi per far credere che il glifosato è sicuro e il suo utilizzo non è pericoloso.
-Qual’è stato lo studio a cui ha partecipato?
Lavoro su un prodotto OGM per gli animali la cui importazione è stata autorizzata in Francia, è un mais tollerante al Roundup. Lavoro anche proprio con Roundup, visto che è un prodotto autorizzato da tutte le agenzie di alimentazione del mondo. Il problema è che le industrie studiano solo il glifosato, e quello che usano i produttori sono combinazioni di elementi chimici i cui effetti mai sono stati valutati sugli animali e questo è scandaloso.
Tutti pensano che i prodotti immessi sul mercato siano stati testati, però non è così. Sono le industrie, Monsanto e le altre, a fare i loro propri studi con laboratori “amici” sul glifosato puro ma non lo fanno con il Roundup o altri prodotti combinati.
Abbiamo dimostrato che il Roundup sulle cellule umane è tra 1.000 e 10.000 volte più tossico del solo glifosato, perché il Roundup contiene coadiuvanti molto tossici.
– Dunque il problema è la combinazione di prodotti.
– La combinazione è il problema, visto che il glifosato da solo è molto meno attivo, sebbene sempre tossico. La nostra dose più bassa per lo studio è stata la dose autorizzata nell’acqua potabile di 0,1 microgrammo per litro, la metà del limite regolamentare che esiste in Francia e in Europa. Siamo varie migliaia di volte sotto il livello autorizzato dagli Stati Uniti, e sebbene non conosca la dose relativa all’Argentina, è molto inferiore a quella che si può trovare nella soia OGM brasiliana. Ovvero, lavoriamo con una dose molto piccola, con tecniche che sono le migliori attualmente per lo studio sugli organi del corpo umano.
– Quali sono stati i risultati di questi studi?
Con questa dose minima nelle femmine di ratti abbiamo visto effetti drammatici sui reni e il fegato, tanto da mettere in dubbio tutte le autorizzazioni date agli agrochimici e mettere in discussione tutto il modello agricolo di produzione attuale.
Tutta la soia argentina e altri OGM dovrebbero essere proibiti in Europa ma questo sarebbe un problema per tutto il sistema agricolo. Stando a questi risultati tutti i prodotti agroindustriali dovrebbero essere vietati, dovremmo proibire i pesticidi iniziando dal Roundup per spostarci ad un altro sistema di produzione che sia organico e agroecologico.
– Che reazioni ci sono state negli Stati Uniti dopo la pubblicazione dello studio?
– I nostri risultati non sono piaciuti alle agenzie sanitarie perché contraddicono quanto affermano le industrie compromettendo gli interessi del settore. Abbiamo ricevuto critiche e molte pressioni, e la rivista dove pubblichiamo ci ha chiesto di rivedere i dati. Nonostante la ricerca sia valida, la rivista americana non ha più pubblicato il nostro lavoro che però, ha ripreso una rivista europea. La ricerca è stata presa molto in considerazione tanto da essere pubblicata altre tre volte. Abbiamo anche altri studi che confermano i risultati dell’equipe di Seraldini.
Grazie a questi studi in Europa si fanno test obbligatori ai nuovi OGM, però questo non avviene in America del Sud tantomeno negli Stati Uniti.
E’ un piccolo progresso se venissero proibite alcune formule a base di glifosato con certi coadiuvanti.
– Esiste maggior coscienza sugli effetti degli agrochimici sulla salute umana?
Vi è una presa di coscienza massiccia sugli effetti dei pesticidi in Europa e andiamo migliorando in questo senso. I produttori sono le prime vittime, ed è importante avvisarli. Ci sono produttori che si sono ammalati di cancro per usare un prodotto di Bayer, e successivamente vedono che per curarsi devono prendere una medicina della stessa marca, e questo fa insorgere dubbi e sospetti.
In Europa c’è stata una coscienza precoce sugli OGM e questo ha permesso di avere un sistema di etichettatura dei prodotti unico al mondo. Molte organizzazioni hanno obiettato che il beneficio degli OGM era solo per l’industria e non per i consumatori. Credo che si andrà verso un uso sempre più limitato dei pesticidi, vista la pubblicazione di sempre più studi che ne attestano la loro tossicità.
-L’hanno accusata di essere militante e non uno scienziato…
– noi usiamo il mezzo della scienza, però ci sentiamo militanti della salute pubblica, della salute umana. I pesticidi, secondo la mia visione e di molti altri ricercatori, sono responsabili di molte malattie. E’ probabile che vi siano già più morti a causa dei pesticidi che a causa della seconda guerra mondiale, e bisogna dirlo chiaramente. Si generano, così, alti costi per lo stato. Il glifosato è stato classificato da poco come probabile cancerogeno, il che significa che ci sono sempre meno dubbi. Sfortunatamente l’Argentina è un laboratorio della Monsanto, Sygenta e altri e tutti gli OGM sono autorizzati come i relativi pesticidi.
Defarge ha conosciuto il gruppo del Dr. Verzeñassi della Facoltà di Medicina UNR da lui diretta, che ha raccolto informazioni su circa 100 mila persone rilevate con accampamenti sanitari a sud della provincia di Santa Fe. Una mappatura precisa degli effetti tossici di una esposizione prolungata agli agrochimici.
Il lavoro di Verzeñassi con la sua equipe dell’università, per Defarge, è di grande importanza perché permette di vedere ed analizzare sul campo gli effetti degli agrochimici su un campione di 100mila persone che sono un dato di grande rilevanza.