ROMA – “L’annuncio del ministro Giannini di voler erogare a ottobre il bonus di 500 euro nelle buste paga dei docenti ricorda la lex frumentaria in vigore nell’antica Roma, che stabiliva la distribuzione di frumento a basso prezzo.
Invece di elargizioni di questo tipo, il Governo dovrebbe riconoscere i diritti contrattuali dei docenti, i cui stipendi sono bloccati da 7 anni”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. “Se questi 500 euro verranno assegnati in busta paga – aggiunge Di Meglio – è legittimo il dubbio che saranno erosi dai meccanismi fiscali: nel caso in cui fossero soggetti a tassazione, infatti, l’Erario recupererebbe un terzo della cifra e alla fine nelle tasche degli insegnanti resterebbero circa 350 euro”. “Ci auguriamo – conclude il coordinatore nazionale – che non si pensi di risolvere il contratto con l’elargizione di 15/20 euro mensili, tanto per svilire ulteriormente il ruolo della contrattazione”.