Europride Roma 2011 fa appello a coloro che usciranno vincenti dalle urne perché diano il via ad una primavera di diritti, libertà e laicità
ROMA – Dal Parlamento e dal Senato, negli ultimi 30 anni, i cittadini e le cittadine omosessuali e trans hanno ottenuto solo qualche promessa e nessuna risposta. Il 31 maggio si discuterà una proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia che in ogni paese europeo sarebbe considerata quantomeno timida. L’esito della votazione sembra segnato, a meno di sorprese, a causa della presentazione di pregiudiziali di incostituzionalità, esattamente come già accaduto nei mesi scorsi a una legge contro l’omofobia.
Eppure la ricerca di strumenti di tutela contro le discriminazioni, insieme a soluzioni alle legittime rivendicazioni di piena cittadinanza e parità di gay, lesbiche e trans è richiesta dall’Europa.
Nel corso dell’ultima tornata elettorale, proprio la questione omosessuale, è stata centrale e fonte di dibattito, approfondimento e persino scontro, tutti elementi che costituiscono il sale della Democrazia.
“Stando ai risultati del voto, e alla vigilia dei ballottaggi, – afferma il Comitato Europride Roma 2011 -gli italiani hanno bellamente ignorato coloro che agitavano l’omosessualità come uno spauracchio degno di repulsione e hanno preferito chi ha aperto, esprimendo tutta la sua vicinanza all’Europa, alle unioni civili e al matrimonio civile gay. Gli italiani hanno votato chi ha inserito nel programma elettorale la lotta all’omofobia, che a livello comunale e provinciale può fare la differenza, e chi, da candidato, non ha avuto remore a interloquire direttamente con la comunità lgbt fuori da quell’ambiguità dialettica che ci propinano quotidianamente deputati e senatori.”
Il Comitato ha chiesto quindi ai ai futuri sindaci, presidenti provinciali, assessori e consiglieri di tradurre le parole di vicinanza e solidarietà spese nei nostri confronti in atti concreti.
“Chiediamo un’accelerazione netta sui registri delle famiglie anagrafiche, campagne di sensibilizzazione all’omofobia e ala transfobia reali, rapporti diretti con l’associazionismo, partecipazione ad eventi della comunità lgbt e, perché no, di ricordare e promuovere l’uso del preservativo. Chiediamo poi a nuove e vecchie amministrazioni comunali di aderire formalmente ad Europride Roma 2011.” E infine ribadisce il comitato: “Confidiamo che gli amministratori di comuni e province possano offrirci risposte politiche facendo da supplenti ad un Parlamento muto. Europride Roma 2011, in questo senso, sarà un atto di sfiducia a questo Parlamento e a gran parte di questa classe politica incapace di governare e di essere europea.”
Nel frattempo è attesa la conferenza stampa lunedì 30 maggio alle 11 presso Hotel Radisson Blu ES. (Via Filippo Turati 171) a Roma, proprio in prossimità dello spoglio elettorale, per rimarcare la volontà di Europride di sostenere con le future amministrazioni un patto per il cambiamento del Paese.