Movimenti di lotta per l’abitare , realtà sociali, sindacati di base, dando seguito all’ assemblea tenutasi sabato 19 febbraio al Campidoglio, si sono incontrati questa mattina all’ EUR. A poca distanza, il sindaco Alemanno ha convocato gli Stati Generali della città per presentare il piano strategico di sviluppo della capitale
ROMA – Presenti i delegati USB e Cobas ,i lavoratori delle aziende municipalizzate ;Atac, Ama, Acea, i comitati ‘Caserme bene comune’ e i rom che abitavano a Casilino 900 .Ancora insieme per denunciare come la Roma Capitale “ sta minando le esistenze precarie di chi non ha una casa, chi non ha un reddito e fa fatica ad arrivare a fine mese”e per chiedere al sindaco l’ apertura di un tavolo tecnico.
Alla manifestazione partecipano anche i cittadini di Tor Bella Monaca in protesta contro il masterplan di Alemanno che vorrebbe demolire per poi ricostruire il quartiere.
La protesta è stata confinata in piazza Asia, i manifestanti salgono sulle camionette della polizia che sbarrano la strada, in un cordone di protezione. Uova farina e slogan contro il “bunga bunga del cemento e della crisi che flagella Roma”.
“Questa è una città in ginocchio che non ce la fa più”, gridano i manifestanti radunati nel piazzale. Donne e uomini con il volto coperto da maschere che raffigurano il primo cittadino di Roma e il Presidente del Consiglio. Dietro quelle maschere colorate sguardi profondi, di rabbia di paura , ma anche di orgoglio e dignità
“Agli Stati generali non si affrontano le situazioni sociali vere, ma il sindaco si è chiuso nel palazzo piegandosi agli interessi del gran sultano Berlusconi”, dice il loro portavoce Luca Fagiani. “Roma è blindata come se ci fosse un vertice internazionale”, accusa.
La piazza si placa solo con l’annuncio di una mediazione, la delegazione si riunisce ai piedi del palco da cui poco prima ha parlato anche Berlusconi. “Siamo soddisfatti che sia stato un incontro non formale, di un’ora e mezza” relaziona Fagiani.
La piazza è soddisfatta “Il sindaco – sostengono i manifestanti – ha riconosciuto che non procederà alla vendita di nuove quote di Acea nell’attesa del referendum sull’acqua pubblica”. “Verificheremo se le parole del sindaco diventeranno realtà. Siamo abituati a dubitare”chiude Fagiani.