CAPUA (CASERTA) – Crisi economica e promesse non mantenute. Al sud il dramma per centinaia di migliaia di lavoratori assume proporzioni sempre più drammatiche.
Non bastassero i recenti casi Pomigliano, Ilva a Taranto, Coca Cola a Cagliari – giusto per citare i più noti. Adesso la scure dei licenziamenti minaccia anche gli operai del colosso Dsm di Capua, nel casertano. L’azienda – multinazionale olandese del farmaco – ha confermato il piano per la collocazione in cassa integrazione di una consistente fetta di maestranze dello stabilimento campano. L’amministratore delegato della multinazionale dei Paesi Bassi, Hans Hoekstra, ha partecipato ad una riunione operativa in cui è emersa la volontà aziendale di procedere ad un ridimensionamento dell’impianto con il fermo, a partire dall’imminente 2013, di due linee di produzione. Al momento non è stato reso noto, nel dettaglio, il piano per la cassa integrazione. Probabilmente riguarderà quasi un terzo della forza lavoro. L’avvio della cassa integrazione e della mobilità rappresenta un duro colpo per centinaia di famiglie del territorio e per l’intera economia della zona. Si attende di conoscere ora quali iniziative intenderanno intraprendere le organizzazioni sindacali di base.
La Dsm e il contributo di 5 milioni di euro mai arrivato.
A spingere i vertici aziendali verso questa decisione sarebbe stata la perdita di una consistente commessa del valore di 5 milioni di euro. La Dsm di Capua ha atteso ben quattro anni i contributi previsti dal contratto di programma firmato con la Regione Campania. Il progetto era ambizioso, tanto da suscitare, all’epoca, approvazione anche nelle file dei sindacati. Con una spesa di 18 milioni, la società olandese avrebbe voluto installare nuovi impianti per produrre proteine parenterali su un’area di 70mila metri quadrati non ancora utilizzati. Inoltre, avrebbe voluto realizzare l’ammodernamento del sito produttivo, utile anche per cambiarne la destinazione: dalla produzione di soli integratori nutrizionali a quella (aggiuntiva) di farmaci o semilavorati del farmaco. Dopo aver presentato istanza il 29 dicembre del 2008, l’azienda olandese è rimasta in attesa di un contributo regionale di 5 milioni. Fondata nel 1958 con l’insegna Pierrel, la fabbrica di Capua venne rilevata da Dsm – che oggi ha 22mila dipendenti in cinque continenti con un fatturato complessivo di circa 10 miliardi – nel 1995. Produce additivi nutrizionali. Sviluppa principi attivi farmaceutici. In città, 200 dipendenti e 1.400 metri cubi di capacità fermentativa. Gli impianti, tuttavia, sono solo utilizzati solo in parte.