Ilva. Rischio cassaintegrazione per 8mila dipendenti

TARANTO – Secondo fonti sindacali, nel corso dell`incontro di oggi, il presidente dell`Ilva Bruno Ferrante, ha annunciato che se la situazione del siderurgico non si sbloccherà nei prossimi giorni, l’azienda potrebbe mettere in cassa integrazione straordinaria un numero di operai compreso fra seimila ed ottomila.

Lo stesso ministro Clini, nel corso della conferenza stampa tenuta dopo l`incontro di presentazione del commissario per le bonifiche Alfio Pini, aveva accennato al fatto che gli Enti locali spingevano per verificare concretamente quali fossero i problemi dell`Ilva e la capacità di uscire dalla attuale crisi alla luce del blocco delle merci.

«Domani – ha detto il ministro – doveva esserci un incontro con i sindacati ma questo è stato rinviato perchè ci sarà prima una verifica tra Ilva e Governo. In sostanza – ha precisato il ministro – vogliamo capire quali spazi e margini ha l’Ilva per riprendere la produzione» e in che misura l’azienda può far fronte alle prescrizioni dell’Aia visto che sono diffuse le preoccupazioni che la stessa azienda possa non farcela.
A margine della conferenza stampa, Clini ha affermato che si continuerà a lavorare nelle prossime ore per cercare una soluzione al problema. L’ipotesi che sembrerebbe prefigurarsi è quella di un parziale sblocco dei prodotti a fronte del versamento di un deposito cauzionale da parte dell’Ilva. Parziale sblocco che consentirebbe all’azienda di riprendere l’attività produttiva.

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