Lavoro Domestico. Siglata l’intesa per il rinnovo del Contratto Nazionale

ROMA – Dopo quasi due anni di trattativa, durante la quale si sono vissute fasi alterne e talvolta complicate, il 9 aprile le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil,  Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e Federcolf hanno siglato l’intesa per il rinnovo del Contratto Nazionale con le Associazioni Datoriali Fidaldo e Domina, che riguarda più di due milioni di lavoratrici e lavoratori.

L’intesa sancisce l’accordo sul complesso normativo che compone l’intero contratto e in particolare sui due temi cardine discussi a lungo durante gli ultimi incontri di trattativa: l’aumento salariale e il delicato tema della tutela della lavoratrice madre.

Gli aumenti previsti dal l’intesa, a decorrere dal 1 gennaio 2014, vanno nella direzione di un recupero del potere d’acquisto come calcolato attraverso gli indici ISTAT: calcolati sulla paga mensile del livello BS convivente ammontano a 19 Euro complessivi, erogati in tre tranche ( gennaio 2014, 2015 e2016).
Il Contratto nazionale del lavoro domestico prevede infatti un meccanismo di adeguamento annuale delle retribuzioni minime che garantisce almeno il recupero dell80% dell’inflazione : l’obiettivo era dunque quello di recuperare il 20% drenato di anno in anno.

Sulla tutela delle lavoratrici madri, le organizzazioni sindacali, pur auspicando in tempi brevi un recepimento per via legislativa dei contenuti della Convenzione Internazionale ILO n.189 sul lavoro domestico dignitoso, colgono la disponibilità delle controparti a un prolungamento dei tempi di preavviso per le lavoratrici madri, che pur a condizioni specifiche, determina un miglioramento delle tutele.

Le parti si sono impegnate a redigere l’ipotesi definitiva del Contratto entro il 31 maggio, per poterla poi sottoporre alle consultazioni nei territori nel mese di giugno, e giungere alla firma definitiva a fine giugno 2013.

“Pur in una stagione difficile” affermano le organizzazioni sindacali “il rinnovo di un contratto nazionale che coinvolge oltre 2 milioni di lavoratrici e lavoratori è un segnale importante di responsabilità delle Parti Sociali, che ci auguriamo venga colto dal futuro Governo con l’obiettivo di valorizzare sempre più questa professione, così nascosta ma sempre più importante in una stagione di progressiva riduzione del welfare pubblico.”

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