Nestlè. Confermati 180 esuberi alla Perugina

PERUGIA – Sono stati confermati dalla Nestlé ieri 180 esuberi alla Perugina. I sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria e la rsu dello stabilimento di San Sisto hanno incontrato i vertici dell’azienda presso Confindustria, un confronto durato circa 4 ore, in cui si è confermato di fatto lo stato di agitazione. 

Le organizzazioni sindacali – si legge in una loro nota – hanno avanzato, “in linea con l’accordo precedente”, una proposta di internalizzazione di tutte le attività attualmente delegate da Nestlè a soggetti terzi, come possibile strumento per evitare gli esuberi. Sindacati e rsu hanno inoltre ribadito la necessità di un piano industriale “volto a rafforzare la fabbrica di Perugia”. “Con investimenti – si legge ancora nella loro nota – che garantiscano maggiori volumi e un parallelo rafforzamento della rete commerciale, oggi carente nella promozione e distribuzione dei prodotti”. Flai, Fai, Uila hanno quindi reso noto che l’azienda ha preso atto della proposta e si è riservata di dare una risposta in tempi stretti. Il tavolo sarà dunque riconvocato entro i primi 15 giorni di maggio.

Il deputato del Pd Giampiero Giulietti in un’interrogazione al ministro del Lavoro chiede l’intervento del Governo:

«Il Governo si attivi per risolvere la trattativa della Nestlè-Perugina tutelando i lavoratori e garantendo una seria prospettiva allo stabilimento di Perugia». «I dipendenti del Gruppo Nestlè Italia hanno proclamato lo stato di agitazione – spiega Giulietti – dopo la rottura della trattative tra la dirigenza della Nestlè-Perugina e le organizzazioni sindacali, per l’ indisponibilità della direzione a tenere separate le discussioni sul rinnovo dell’integrativo dai temi dell’organizzazione del lavoro nei tre stabilimenti italiani». «Chiediamo quali siano le intenzioni di Nestlè-Perugina, considerando che non può scaricare sui lavoratori le conseguenze del calo produttivo e di vendite dovuto anche alle scelte del management. Nell’incontro che si è tenuto, – sostiene Giulietti – per lo stabilimento di Perugia, si è aperta un’interlocuzione utile sulla riorganizzazione dei lavori affidati esternamente e il rinnovo della cassa integrazione». Giulietti chiede quindi al Governo di «non lasciare soli i lavoratori e di far in modo che vengano rispettati i contratti di lavoro e che venga garantita una seria prospettiva all’azienda che, per quanto concerne lo stabilimento di Perugia – conclude – è un patrimonio dell’intera collettività umbra». 

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