Cgil,Cisl, Uil. Salario accessorio Comuni: è un caso nazionale, serve una soluzione vera

ROMA – “Serve una soluzione vera per i lavoratori degli enti locali. Bene tornare all’Aran se riparte la contrattazione. La circolare interministeriale sul salario accessorio non basta a risolvere una situazione potenzialmente esplosiva.

Non siamo di fronte a un problema verificatosi solo al Comune di Roma. É un caso nazionale a cui va posto rimedio in modo strutturale, come chiediamo da tempo”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio, rispettivamente segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, richiamano il Governo affinché “non si attenda la prossima emergenza e si riattivi subito la contrattazione”.

“Il cortocircuito generato dal blocco della contrattazione, dalle norme sbagliate del d.lgs. 150/09, da interpretazioni unilaterali dell’Aran e dalle ispezioni del Mef – aggiungono i tre sindacalisti – non riguarda solo i magri salari dei dipendenti comunali ma la tenuta dei servizi ai cittadini. Se saltano i contratti integrativi, saltano anche i servizi finanziati attraverso la contrattazione di secondo livello. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il suo Sottosegretario Graziano Delrio, da ex sindaci, sanno bene di cosa parliamo”.

“In Toscana come in Veneto e in Emilia Romagna, a Roma come a Parma e Salerno, si susseguono casi analoghi che – concludono Dettori, Faverin e Torluccio – richiedono una regia nazionale e il rilancio della contrattazione”.

 

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