Appalti pulizia scuole, è allarme per gli oltre 13mila addetti sospesi dal lavoro e senza retribuzione

I sindacati confermano lo stato di agitazione e chiedono l’attivazione degli ammortizzatori sociali

ROMA – È sempre più drammatica la situazione degli oltre 13mila lavoratrici e lavoratori Ex Lsu e dei così detti Appalti Storici occupati negli appalti di servizi di pulizia e decoro degli istituti scolastici.
Nei giorni scorsi infatti le imprese hanno trasmesso un ordine di servizio ai lavoratori nel quale unilateralmente comunicano la sospensione del lavoro e della retribuzione dal 1 luglio al 31 agosto a causa della mancata erogazione dei fondi per il periodo luglio-dicembre 2015.
I fondi rientrerebbero nel progetto Scuole Belle, per il mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili scolastici, grazie al quale è stato possibile ripristinare ambienti dignitosi all’interno delle scuole. Progetto che ora rischia di essere messo in discussione con azioni irresponsabili.
“Una presa di posizione strumentale e inaccettabile” hanno affermato le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil in una nota inviata alle imprese e ai Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro “perché completamente contraria, nonché lesiva, di quanto stabilito nell’accordo governativo del 28 marzo 2014 in ordine alle garanzie occupazionali e di reddito a cui le imprese si sono impegnate con la sottoscrizione dell’accordo.

Oltre a dover garantire la continuità occupazionale e di reddito per i loro dipendenti, le imprese devono, nel rispetto del contratto nazionale di lavoro, attivare le procedure di ricorso agli ammortizzatori sociali, Cassa integrazione Guadagni in deroga, per situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori – per i lavoratori con contratti individuali di lavoro su 12 mesi (circolare Inps del 27.05.2015 n. 107 – punto 4.2 Causali di concessione del trattamento lettera a).
Risulta, tra l’altro, non credibile l’esaurimento delle lavorazioni e delle risorse, visto che l’inizio dei lavori, se pur  programmato per gennaio è avvenuto ad aprile; ed è per questo che i sindacati hanno richiesto al Miur i dati relativi allo stato di avanzamento lavori e la spesa del primo periodo.
“Diffidiamo le imprese a procedere con gli atti sospensivi dell’attività lavorativa e del reddito, e ribadiamo la nostra disapprovazione del comportamento irresponsabile delle istituzioni, che non hanno provveduto ad attivare il tavolo di confronto, cosi come definito lo scorso maggio” proseguono le organizzazioni sindacali, pronte a continuare la mobilitazione.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil chiedono di svolgere un immediato confronto di chiarimento con i Ministeri e le imprese, per ripristinare il pieno rispetto degli accordi sottoscritti, per identificare gli interventi normativi utili a mettere a disposizione le risorse economiche convenute e per assicurare il rispetto degli accordi per la continuità occupazionale e la tutela del reddito di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore, nonché dell’erogazione dei servizi alle scuole.

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