Lavoro. Dati occupazione preoccupanti

ROMA – “Si conferma il dato gravissimo dell’occupazione, che arriva a colpire prevalentemente il lavoro a tempo indeterminato, e al quale va aggiunto il vasto bacino della cassa integrazione e del lavoro nero”.

Cosi’ il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta la rilevazione Istat ‘Occupati e disoccupati’ per il secondo trimestre dell’anno che fa emergere “i dati piu’ gravi degli ultimi dieci anni per la disoccupazione, l’occupazione giovanile, il Mezzogiorno e per il fenomeno dell’inattivita’”.
Ma il rapporto trimestrale, continua Fammoni, “offre anche qualche elemento di lettura qualitativa in piu’: l’Istat evidenzia che dopo la prevalente espulsione di lavoro temporaneo adesso i piu’ colpiti sono i lavoratori a tempo indeterminato, che l’occupazione di lavoratori migranti e’ soprattutto sanatoria di lavoro esistente e che l’occupazione a tempo parziale ha caratteristiche prevalenti di non volontarieta’ da parte delle persone”. Secondo Fammoni “la crisi determina dunque un cambio profondo nel lavoro eppure il Ministro del lavoro non lascia trasparire dalla sue parole alcuna preoccupazione o volonta’ di agire, continuando ad affermare unicamente che stiamo meglio della situazione europea. Non e’ cosi’: l’Italia – sottolinea – ha uno dei piu’ bassi tassi di occupazione in Europa, il record della disoccupazione giovanile, un livello altissimo di inattivita’ e lavoro nero e un numero di ‘sospesi dal lavoro’ che porta il tasso di disoccupazione ‘reale’ ben oltre la media europea”.
Invece, prosegue il dirigente sindacale,” tutto quello che si sta facendo e’ deprimere lo sviluppo, aumentare i disoccupati, a partire dalla pubblica amministrazione, non dare certezza per le tutele, cancellare i diritti con il collegato lavoro, ovvero l’opposto di quelle che sono le necessita’ del paese che – conclude Fammoni – rivendicheremo nell’ambito della manifestazione europea del 29 settembre”.

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