Lavoro. Protesta lavoratori Cup sotto la Regione Lazio

Foto Agenzia Dire

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ROMA – E’ in corso da questa mattina uno sciopero dei lavoratori del Cup e delle ditte esterne dei servizi Cup delle Asl e delle aziende ospedaliere sotto la Regione Lazio. Sono circa un centinaio i lavoratori che stanno manifestando contro il bando di gara unica centralizzata del Cup.

”Armati” di trombette e bandiere, i lavoratori hanno esposto alcuni striscioni, tra cui: ”No al massimo ribasso, sì clausole sociali, no Mafia Capitale”, ”PreoCUPati”, ”Futuri DisoCUPati”, ”Zingaretti ferma la gara che taglia diritti ai cittadini e posti di lavoro”. I presenti indossano una t-shirt con scritto: ”Il bando ci manda allo sbando. Noi diciamo no a questa gara”.  Ci sono stati alcuni attimi di tensione con le forze dell’ordine quando alcuni manifestanti hanno provato a bloccare il traffico sua via Giovanni Genocchi, che collega la Cristoforo Colombo con le vie della Garbatella. La circolazione procede al momento a singhiozzo.

“L’incontro di venerdì in Regione è stato importante, ma non risolutorio. Auspichiamo di essere riconvocati al più presto per trovare una soluzione che sia soddisfacente per i lavoratori”. E’ il coro unanime dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, al presidio di protesta. “Poiché il Cup è un servizio indispensabile, oggi una parte dei lavoratori sono stati precettati ed è stato obbligatorio mantenere aperti il 50% degli sportelli – ha spiegato Stefania Gonnella, segretario della Cisl Fp Roma e Lazio con delega al terzo settore – I dati che ci arrivano dai territori, però, ci dicono che in tutti i presidi i lavoratori non precettati hanno risposto in maniera unanime allo sciopero”. Sulla stessa lunghezza d’onda il responsabile del terzo settore della Uil Fpl, Pietro Bardoscia: “Siamo qui per far sentire la nostra voce e chiedere la salvaguardia dei livelli occupazionali, perché ad oggi non ci sono certezze. Il rischio al momento e” che con il nuovo bando ci sia un esubero di circa 350 lavoratori, inaccettabile”. Il segretario Fp Cgil con delega al terzo settore, Mauro Mastropietri, ha sottolineato che “lo sciopero è  stato confermato nonostante l’incontro di venerdì scorso perché la Regione continua a prospettare l’esubero del 20% dei lavoratori. E poi c’è un’anomalia: come mai questo secondo bando è stato gestito dalle stesse persone che si erano occupate del primo? Aspettiamo risposte”.

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