ROMA – E’ di oggi la notizia che gli europarlamentari della Commissione per i bilanci hanno approvato lo stanziamento di circa 1,4 milioni di euro a favore di Alitalia, come aiuti previsti dal Fondo Europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg).
Una misura che non solo dovrà essere approvata dal Parlamento nel suo insieme e dal Consiglio dei ministri dell’Ue, che si dovrebbe riunire il prossimo 5 ottobre, ma che beneficerà soltanto 184 lavoratori licenziati da Alitalia, che ora hanno maggiore difficoltà a trovare un nuovo posto di lavoro.
E non è tutto. Stando alle notizie diffuse, questo fondo, dedicato appositamente ai lavoratori licenziati, offrirà strumenti come il supporto per la creazione di imprese, assistenza nella ricerca del lavoro, orientamento professionale e vari tipi di percorsi di formazione. In molti casi le autorità nazionali hanno già iniziato a prendere alcune di queste misure che saranno rimborsate dall’Ue una volta che le loro richieste verranno definitivamente approvate.
Insomma, su questa faccenda sorge una domanda spontanea, proprio a poche ore di distanza dalla manifestazione dei migliaia di esodati Alitalia che il primo ottobre a Fiumicino hanno reclamato il loro diritto al lavoro.
La promessa fatta nel 2008 da goveno, azienda e sindacati, proprio attraverso il supporto delle regioni, prevedeva dei corsi per il reinserimento occupazionale del personale lasciato a “terra”. Peccato che questa via non sia servita a nessuno. Ora bisognerà capire quali sono i 184 licenziati bisognosi d’aiuto e soprattutto i criteri adottati dalle istituzioni per scegliere un dipendente piuttosto che un altro. Va ricordato che la vergognosa vicenda Alitalia ha lasciato per strada dal 2008 oltre 12 mila persone.