Africa. Dilaga l’emulazione tunisina

NOUACHOTT – L’Africa del nord é percorsa dal vento tunisino della rivoluzione.

Ad Algeri sono già 4 gli uomini che si sono dati fuoco emulando il disperato e tragico gesto di Mohamed Bouazizi il 26enne tunisino che con il suo gesto davanti al palazzo del governo ha scatenato la più riuscita rivoluzione di popolo dai tempi della rivoluzione iraniana del 1979. Analogo episodio a Il Cairo questa mattina. E stamane verso le 11.30 anche davanti al palazzo presidenziale mauritano a Nouakchott Yaghoub Ould Dahoud un quarantenne ha tentato di darsi fuoco insieme alla sua autovettura. Fortunatamente il pronto intervento della polizia ha scongiurato il peggio e il mauro bianco é fuori pericolo all’Ospedale Nazionale. Tuttavia i testimoni oculari sembrano fornire una versione che pone il gesto del mauritano come una mera emulazione senza contenuto rivoluzionario: infatti Yaghoub avrebbe gridato che il presidente Abdel Aziz sta continuando a discriminare la sua  tribù Idawali, potente chefferie della regione di Tagant, sede di un antico potente emirato fino all’arrivo dei Francesi.

In Mauritania, al contrario che in Algeria ed Egitto, il crescente malcontento popolare (sabato la polizia aveva disperso una manifestazione contro l’aumento indiscriminato dei prezzi di zucchero, olio di semi e riso, alimenti di base della scadente alimentazione di almeno il 25% della popolazione) ha una forma protopolitica ed assume più i connotati della violenza urbana indiscriminata. Proprio per questo una eventuale diffusione del fenomeno potrebbe rapidamente prendere la forma del saccheggio e della razzia violenta sopratutto nei confronti dei mauri bianchi ricchi e degli stranieri. Per questo il governo ha preso un provvedimento d’urgenza: 600 boutiques sono state rifornite di 3600 ton di zucchero, 7200 ton di riso, 1800 ton d’olio di semi e 7200 ton di farina al mese per 6 mesi a condizione di prezzo fisso di vendita ribassato rispetto al prezzo di mercato. L’augurio per il presidente mauritano é di calmare la parte più esagitata della popolazione. Ci riuscirà?

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