ABIDJAN – Il presidente uscente della Costa d’Avorio, Laurent Gbagbo,è stato arrestato dagli uomini fedeli al presidente eletto, Ouattara, nella sua residenza bunker ad Abidjan.
Gbagbo, che per 5 mesi si è rifiutato di lasciare il potere, si trova nel quartier generale di Ouattara con la moglie e il figlio. Sarà tradotto davanti alla giustizia. In serata è comparso alla tv per chiedere ai suoi sostenitori di “far tacere le armi”. L’arresto di Gbagbo, salutato da Parigi e Washington, consentirà a Ouattara di governare il Paese, come auspicato dalla missione Onu. Soddisfazione è stata espressa dal governo francese, che da tempo aspettava che Alassane Ouattara, potesse assumere il suo incarico al vertice dello Stato. Come esprimeva lo stesso obiettivo della missione dell’Onu affidata alla forza francese Liocorno in Costa d’Avorio.
Dello stesso parere l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, la quale “ha deplorato l’alto prezzo che il popolo ivoriano ha dovuto pagare per assicurarsi il rispetto della volontà democratica espressa alle elezioni presidenziali del novembre scorso. Tutti i responsabili di abusi dei diritti umani devono essere ritenuti responsabili delle loro azoni” ha poi ribadito la Ashton, che ha esortato la missione delle Nazioni Unite a continuare ad aiutare il governo a ristabilire la sicurezza ed ha rinnovato il suo pieno sostegno al presidente eletto Alassane Ouattara, al suo governo ed al popolo ivoriano nei suoi sforzi per «la riconciliazione, la ripresa e lo sviluppo. L’Alto rappresentante europeo ha infine assicurato che l’Ue, dopo aver già revocato alcune delle sanzioni, manterrà il suo pieno impegno per la promozione di azioni che contribuiscano a riportare la pace nel paese africano.