Germania. Schleswig-Holstein, un altro punto per la sinistra

Germania, bene la sinistra che nel complesso batte i conservatori, entra nel land il Partito dei Danesi

ROMA – La Spd, il Partito dei Socialdemocratici, pareggia i conti con la Cdu, entrambe le liste infatti sono attorno al trenta per cento. I Verdi arrivano al quattordici per cento e il Partito Pirata, nato in Svezia e radicatosi rapidamente nel Nord Europa, è intorno all’otto per cento. Complessivamente i progressisti e le nuove forze politiche superano la coalizione conservatrice, che oltre alla Cdu include i Liberali della Fdp, in buona salute contro ogni previsione (con l’otto per cento quando erano dati al di sotto del sei): questi sono i risultati dello Schleswig-Holstein dove hanno votato circa due milioni e mezzo di cittadini tedeschi.

Anche lo Ssw, il partito che rappresenta la minoranza danese nel parlamento regionale (la Germania è uno stato federale a tutti gli effetti) avrebbe ottenuto tre deputati nell’assemblea. Se i dati delle più recenti consultazioni federali in Germania significano qualcosa, anche nello stato più importante della UE per dimensioni demografiche e produttive la linea del rigore a tutti i costi potrebbe essere presto modificata non soltanto a causa del cambiamento del panorama politico circostante, dalla vittoria di Hollande all’ondata di sinistra in Inghilterra, ma anche da uno spostamento in favore di Socialdemocratici e Verdi all’interno, senza contare che la disgregazione politica in Grecia può fornire qualche consiglio alla cautela agli stati fondatori della UE quando si vanno a toccare le spese sociali.

In Grecia come in Francia il dato preoccupante di una avanzata di forze antidemocratiche e destrorse esiste, ma non può oscurare il fatto principale: la crescita esponenziale di quanti vogliono un maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse ed un diverso modello di sviluppo, in Francia Hollande ha ottenuto quasi il cinquantadue per cento e con lui il suo Partito Socialista, stando alle prime rilevazioni, mentre in Grecia i partiti di ispirazione progressista, radicale e di sinistra democratica che si trovano, rispetto al Pasok, più a sinistra, sommati arrivano almeno al venticinque per cento dei consensi. I dogmi del Fiscal Compact nella UE potrebbero presto dover fare i conti con le esigenze di compattezza sociale, che è auspicabile i progressisti europei applichino facendo rete tra i vari paesi.

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