Siria. Massacrati 15 civili anti regime. L’Onu lancia l’allarme genocidio

DAMASCO – Sarebbero almeno 15 i civili siriani uccisi nel centro del Paese, a Rastan, alla vigilia di nuove manifestazioni antiregime.

E’ quanto riferisce la tv Al Jazira, citando fonti di attivisti per i diritti umani. Sale così a 60 il numero dei civili uccisi in 3 giorni nella regione di Homs dove da domenica sono impegnati i militari di Assad. Rastan, Talbise e Tayr Maale, località sunnite vicino a Homs, continuano a essere isolate dal resto del Paese. I gruppi dell’opposizione hanno chiesto di nuovo al presidente Bashar Al Assad di lasciare il potere, ma la repressione non cessa di fare vittime, tanto che  gli esperti delle Nazioni Unite incaricati di prevenire il genocidio e di proteggere le popolazioni civili  chiedono l’apertura, al più presto di un’inchiesta dell’Onu finora bloccata dal governo di Damasco. Francis Deng e Edward Luck, due esperti nominati dal segretario generale Ban Ki-moon, si dicono  particolarmente allarmati per quelli che sembrano attacchi sistematici e deliberati della polizia, dei militari e di altre forze di sicurezza contro civili non armati. Deng, professore sudanese che insegna al Massachusetts Institute of Technology e alla Johns Hopkins University di Washington, si è occupato a lungo dei massacri nella regione del Darfur . Luck, che ha una cattedra alla Columbia University di New York, ha preparato parte delle storiche risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’Onu sulla responsabilità della comunitàinternazionale di proteggere i civili.

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