Fukushima. Il governo inglese ha tentato di insabbiare la verità

LONDRA – Il quotidiano inglese The Guardian ha rivelato che il governo di Sua Maestà ha cercato di nascondere all’opinione pubblica nazionale la gravità dell’incidente di Fukushima. “Dobbiamo reprimere qualsiasi storia cerchi di paragonare questo a Chernobyl”: questa è una delle tante indicazioni di censura scoperte in un nutrito numero di e-mail scambiate tra membri dell’esecutivo. Obiettivo di questo scambio epistolare: concordare una strategia comunicativa per minimizzare la portata del disastro alla centrale nucleare giapponese, due giorni dopo il terremoto.

Tale strategia coinvolgeva alcune multinazionali nel settore nucleare: i dipartimenti governativi responsabili della politica energetica, tramite queste e-mail segrete, hanno elaborato una campagna mediatica di disinformazione insieme a società come la statunitense Westinhouse e le francesi Areva e Edf (entrambe coinvolte nel – fu – progetto nucleare italiano). Dall’e-mail risulta evidente che, sia il governo inglese sia le multinazionali straniere coinvolte nell’opera di insabbiamento, conoscessero perfettamente e sin dalle prime ore del disastro la vera gravità dell’incidente di Fukushima.

 

Un alto funzionario del Departement for business, innovation and skills ha scritto in una di queste e-mail ‘segrete’: “Questo può far tornare indietro globalmente l’industria bellica. Dobbiamo assicurarci che i capi anti-nucleari non guadagnino terreno con questo. Dobbiamo occupare il territorio e mantenerlo. Dobbiamo davvero dimostrare la sicurezza del nucleare”.
Louise Hutchins, portavoce di Greenpeace Uk, ha così commentato la rivelazione del Guardian: “Questo evidenzia la cieca ossessione del governo per l’energia nucleare e dimostra che non ci si può fidare né di loro né dell’industria, quando si tratta di nucleare”.

Tanto per gettare olio sul fuoco, il governo inglese ha appena confermato il programma di costruire otto nuove centrali nucleari, in Inghilterra e nel Galles.

 

 

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe