PORT MORESBY – In una remota zona della Papua Nuova Guinea, una giovane coppia di turisti stava nuotando in un fiume quando all’improvviso è stata attaccata da un uomo tribale. Dopo aver trafitto il ragazzo con due frecce, l’uomo ha cercato di violentare la ragazza, che però l’ha morso a una mano ed è riuscita a scappare. Raggiunto un villaggio vicino, la giovane ha chiesto aiuto ed è tornata con dei soccorsi a salvare il fidanzato, stremato e in agonia. L’uomo tribale era intanto fuggito.
La notizia è di qualche giorno fa; i due ragazzi, un neozelandese di 28 anni e una dottoranda francese (che sta studiando la vita tribale), avevano preferito non parlare ai media. Tuttavia, l’intervista che questa settimana The Associated Press ha fatto al dottore locale, che per primo li ha soccorsi, ha fornito qualche informazione sull’insolito attacco.
Il dottore Charlie Turharus ha detto che l’uomo tribale ha probabilmente ‘cacciato’ la coppia per un’ora o due prima di assalirla. Ha aspettato che i due si fermassero in un posto adatto: mentre la ragazza nuotava nel fiume, il ragazzo stava disteso su una sponda a prendere il sole. Il cacciatore, nascosto, ha scoccato la prima freccia al costato del ragazzo, sul lato destro. Poi è uscito dal nascondiglio e ne ha scoccato una seconda, che, penetrata nel lato sinistro del petto, ha toccato lo stomaco. L’uomo ha poi colpito con delle pietre la testa del ragazzo, per poi rivolgere le sue attenzioni alla ragazza. Dopo una drammatica colluttazione, la ragazza è riuscita a mordere e ferire una mano dell’assalitore, per poi fuggire.
Tornata sul luogo dell’assalto con i soccorsi, la studentessa ha trovato il ragazzo allo stremo delle forze: aveva strappato le frecce dal corpo, e aveva perso molto sangue. Portato al villaggio dal dottor Turharus, siccome non c’era abbastanza sangue per curarlo, un volontario ha donato una pinta del suo. Nonostante le condizioni critiche, e l’iniziale impossibilità, causa pessime condizioni meteo, di raggiungere un ospedale più grande e meglio attrezzato, il ragazzo non è più in gravi condizioni. Tuttavia, sia lui sia la ragazza sono ancora sotto shock.
La polizia locale ha dichiarato che l’aggressore è conosciuto, è stato in prigione per stupro ed è responsabile di almeno altri 4 attacchi simili. Ora sono sulle sue tracce ed è “questione di tempo” prima che lo arrestino di nuovo.