Il giorno di Mubarak. In tribunale con l’accusa di omicidio plurimo e corruzione

ROMA – Per la quarta volta in aula il deposto presidente egiziano Mubarak. In quella scuola di polizia un tempo a lui intitolata si è svolto l’ennesimo atto del processo che lo vede imputato insieme ai suoi figli e ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori fra cui l’ex ministro dell’interno Habib el-Adly di corruzione ma soprattutto di concorso in strage e omicidio plurimo per l’avvenuta uccisione di centinaia di manifestanti durante le rivolte del gennaio/febbraio scorso che condussero alla capitolazione del suo lungo regno.

Anche questa volta l’udienza è avvenuta a porte chiuse e senza che le tv di tutto il mondo potessero riprendere; fuori ad attendere tutte le indiscrezioni possibili una marea di persone a favore e contro l’ex presidente si sono scontrate provocando diversi feriti fra cui alcuni poliziotti.

La televisione pubblica egiziana riferisce di una seduta odierna fatta di scontri fra gli stessi accusatori e continue smentite fra i testimoni ;alcuni dei legali in aula hanno reclamato la presenza di ulteriori testi fra cui la moglie dello stesso Mubarak, del potentissimo capo della sua intelligence nonché vice presidente Suleyman e dell’ex ministro della Difesa attuale capo dello stato provvisorio Tantawi.
Ultimo atto di questa lunga giornata è stato il dar fuoco ad una foto del raìs di fronte a un giudice pronto a prendere dei provvedimenti più severi per assicurare una prossima udienza più tranquilla.
Una fiction che ci regalerà diversi altri colpi di scena, con 1632 testimoni/comparse che la rendono degna di essere paragonata alla più celebre Beautiful, litigi, tradimenti e spettacolari atterraggi di elicotteri con a bordo il malato 83enne ultimo faraone d’Egitto!
Speriamo solo che il protagonista possa assistere al finale!

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