Turchia. Erdogan annuncia una riforma restrittiva della legge che regolamenta l’aborto

Il fronte anti-aborto continua ad espandersi nel mondo.

In Turchia il premier islamico nazionalista Recep Tayyip Erdogan ha annunciato una legge contro l’aborto, per vietarlo anche dopo uno stupro. Ma secondo un sondaggio reso pubblico dal quotidiano HaberTurk il 55,5% delle persone interrogate si è pronunciato contro la riforma restrittiva della legge in vigore dal 1983 che consente l’aborto fino alla 10ma settima di gravidanza. La maggioranza della popolazione turca dunque è contraria alla proibizione dell’interruzione volontaria di gravidanza proposta da Erdogan che, a fine maggio, aveva definito l’aborto un ‘omicidio’ e aveva annunciato l’adozione di una nuova legge che dovrebbe vietare l’interruzione volontaria di gravidanza, o limitarla alle prime 4 settimane, quando secondo diversi pensatori islamici ‘si accende la vita’. Il progetto di controriforma di Erdogan, che secondo alcuni esponenti del Akp potrebbe anche prevedere un divieto di aborto per le donne stuprate, ha suscitato forti proteste nell’opposizione e fra i movimenti per i diritti delle donne. Il premier islamico-nazionalista ha risposto sostenendo che il ricorso all’ aborto e al parto cesareo farebbero parte di un complotto per impedire la crescita demografica della Turchia che egli ritiene necessaria per portare avanti l’attuale boom economico. Il progetto del governo di Ankara è stato criticato da esponenti dell’Ue e del Consiglio d’Europa. Nella giornata di oggi il ministro della sanità Recep Akdag ha annunciato che ci sarà una soluzione ‘a metà strada’ fra le varie posizioni ma non ha precisato quale potrebbe essere il compromesso, riferendo solamente che un gruppo di esperti è al lavoro sulla questione.

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