Libia. Arrestato Saif al-Islam, il figlio prediletto da Gheddafi

TRIPOLI –  La Libia oggi festeggia la cattura del figlio del rais. Saif Al Islam Gheddafi, infatti, è caduto nelle mani dei rivoltosi nel  sud della Libia, mentre tentava di fuggire nello Stato africano confinante del Niger.

Assieme a lui anche due guardie del corpo che avrebbero dovuto proteggere, il prediletto di Muammar, anch’egli  ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra: “Ci stiamo coordinando con il ministero libico della Giustizia affinchè ogni circostanza riguardo l’arresto di Saif al-Islam rispetti la legge”., ha detto un portavoce del Tribunale penale internazionale.  
La notizia è stata annunciata dal ministro della Giustizia del Consiglio di transizione.  
La Tv libica ha mostrato una foto di Saif nella quale il figlio più giovane di Muammar Gheddafi appare con le dita di una mano fasciate.
L’epiosdio diffuso dalle televisioni locali ha fatto scatenare i festeggiamenti. Gli abitanti sono scesi in strada per celebrare la notizia della cattura di Saif al-Islam. Scene di giubilo anche a Tripoli, riporta la Bbc, con caroselli di macchine per le strade piene di libici armati di bandiere. A Tripoli, per festeggiare l’arresto del figlio di Muammar Gheddafi, sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco in aria.

Chi è Saif al-Islam Gheddafi

Figlio prediletto del Rais,  delfino del defunto colonnello Muammar Gheddafi, è l’ultimo baluardo dell’ex regime del leader libico a cadere. La conferma del suo arresto, nel sud della Libia mentre tentava la fuga verso il Niger, è arrivata dal Cnt dopo settimane in cui le sorti di Saif al-Islam, ricercato dal Tribunale penale internazionale per crimini contro l’umanità, sono state avvolte nel mistero. Saif al-Islam, 38 anni, è stato considerato a lungo l’erede designato dell’ex leader libico e sarebbe stato fino all’ultimo vicino al padre, catturato a Sirte il mese scorso e poi morto. Il secondogenito dell’ex leader libico sarebbe fuggito da Sirte proprio nelle ore in cui moriva il padre. Negli ultimi mesi Saif al-Islam è stato dato più volte per morto o catturato o in fuga verso Paesi vicini. Dato per catturato dai ribelli il 22 agosto, nei giorni della presa di Tripoli, era poi riapparso dopo poche ore, incontrando i giornalisti internazionali per dimostrare di essere ancora libero. Poi, più di recente, erano arrivate le notizie di contatti indiretti con il Tribunale penale internazionale.

All’esplodere della crisi libica, il «volto democratico della Libia all’estero», come la stampa occidentale lo aveva più volte definito, aveva usato toni durissimi e non usuali per un uomo che aveva trascorso più tempo a Londra che a Tripoli e che in passato aveva criticato il padre, chiedendo di avviare riforme in senso democratico. Il più esterofilo dei figli del colonnello aveva lasciato la Libia nel 2006 dopo aver criticato il padre. Conseguito un master alla prestigiosa London School of Economics (Lse) di Londra con una tesi sulla natura anti-democratica della governance globale – poi rivelatasi copiata – Saif al-Islam aveva fatto ritorno in Libia e si era insediato a capo di una Fondazione caritatevole che porta il nome di famiglia. Nel 2008 dichiarò di non essere interessato alla successione del padre. Tuttavia, negli ultimi anni ha ricoperto incarichi molto delicati nel passato regime.

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