Siria. Kamikaze in azione a Damasco. E’ una strage, forse di Stato

DAMASCO – Almeno 40 morti e 150 feriti è il bilnacio del duplice attentato kamikaze avvenuto a Damasco contro le sedi dei servizi di sicurezza. La maggior parte delle vittime sono civili. La tv di Stato ha accusato Al Qaeda e annunciato l’arresto di un uomo implicato negli attacchi.

L’emittente ha mostrato immagini di corpi a terra e il quartier generale della sicurezza, nella zona di Kafr Susa, ridotto in macerie dopo l’esplosione dell’autobomba.  Un portavoce del ministero degli Esteri afferma che due giorni fa il Libano aveva avvertito la Siria di infiltrazioni di terroristi di Al Qaeda provenienti dal proprio territorio.

Ma c’è chi la pensa in modo differente. Come il colonnello Riad Assaad, capo dell’Esercito siriano libero (Esl) che raggruppa i disertori, il quale è sicuro che le stragi siano opera del regime siriano  per dimostrare alla Lega Araba che stanno combattendo contro i terroristi.

Secondo il dissidente, ci sono diversi elementi che lasciano ipotizzare una  collusione  tra il governo e i miliziani di al-Sadr, a discapito della pista al-Qaeda. “Queste esplosioni – ha spiegato Riad –  sono avvenute vicino alle sedi dei famigerati servizi di sicurezza. Ma nelle strade dove si trovano caserme o edifici della sicurezza non si può transitare in auto, quindi è impossibile parcheggiare in quel punto una macchina imbottita di esplosivo”. Al-Mohammad sospetta, inoltre, che gli attentati siano anche un messaggio indiretto rivolto agli ispettori della Lega Araba, un cui primo gruppo è arrivato ieri a Damasco nell’ambito del protocollo arabo sottoscritto nei giorni scorsi dal regime di Bashar al-Assad per valutare le condizioni di sicurezza. «Gli ispettori devono verificare sul terreno la situazione e guarda caso si verificano attentati terroristici proprio a Damasco, città che secondo il regime finora non è stata toccata dalle proteste. Si tratta di una strategia per intimorire gli osservatori e dimostrare che ci sono forze straniere che armano bande armate poi responsabili di queste azioni – aggiunge – In questo modo tentano di convincere gli ispettori che sia a rischio la loro sicurezza per poi condurli solo nei luoghi dove vogliono loro. Questo è quello che vogliono ottenere, è una farsa”.

E dopo questo bagno di sangue sono molti a chiedersi chi abbia potuto sortire questa attacco che ha provocato una vera e propria carneficina.

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