Polemiche, in Messico, per la visita del Papa a marzo

Dilagano le proteste in Messico per la visita di Ratzinger il prossimo 23 marzo

CITTA’ DEL MESSICO (corrispondente) – I partiti di sinistra, attualmente all’opposizione, sostengono che la visita di Benedetto XVI, che avverrà tre mesi prima delle elezioni politiche, ha un alto valore politico. Secondo il senatore del PRI (Partido Revolucionario Istituciónal) Maria de los Angeles Moreno “il Papa è stato invitato dal Presidente Calderón nel cuore della campagna elettorale per sostenere e appoggiare il partito (Partido de Acción Nacional, ndr) che è stato, nella storia, conservatore e cattolico”.
Il professore della Scuola Nazionale di Antropologia e Storia Elio Masferrer Kan sostiene che “‘l’indice puntato’ del Papa può essere un fattore determinante, al momento del suffragio, nell’elettorato del PRI maggiormente conservatore e cattolico”.

La Conferenza Episcopale Messicana ha sottolineato il “ruolo esclusivamente pastorale del viaggio del Santo Padre” in un Paese dove vi è una forte presenza cattolica, superata a livello mondiale solo dal Brasile.
L’arcivescovo messicano di Puebla, Víctor Sánchez Espinosa, ha minimizzato la coincidenza tra il viaggio del successore di Pietro e le elezioni. “I tempi dei candidati, delle elezioni, non sono i tempi del Papa. Lui ha deciso di venire perché voleva farlo; che poi questa visita coincida con il momento elettorale è un’altra cosa (…). Quando il Santo Padre si reca in un paese non si mette certo a pensare se, in quel momento, ci siano o meno delle elezioni”, ha detto l’arcivescovo.

Ad alimentare il fuoco delle polemiche è stata la notizia, diffusa lo scorso fine settimana, che l’arcivescovo dello stato di Léon, Ricardo Sheffield Pandilla, aveva intenzione di far pagare un biglietto ai fedeli giunti per vedere il Papa. La proposta dell’arcivescovo era giustificata dal fatto che sarebbero state montate delle tribune lungo il percorso della  papamobile e il biglietto sarebbe servito per coprire questi costi. Ma la questione del biglietto ha avuto grande risonanza sui media nazionali e la polemica innescata ha portato l’arcivescovo a tornare su suoi passi, per cui niente spalti e niente biglietto. Di certo c’è che la chiesa messicana sta chiedendo ai fedeli un gesto di maggiore generosità, in questo periodo, per sostenere le spese legate alla visita di Benedetto XVI, che ammonterebbero a 231mila dollari.

Per Benedetto XVI si tratta della prima visita in Messico, dopo i cinque viaggi pastorali del suo predecessore Giovanni Paolo II. Joseph Ratzinger atterrerà a Guanajuato il pomeriggio del 23 marzo (poche ora prima dell’avvio della campagna elettorale) e si fermerà in terra Azteca fino al 29 marzo quando proseguirà per Cuba. La scelta di Guanajuato — città che si trova nel centro del Paese — e non Città del Messico è legata alle condizioni di salute del Papa. Benedetto XVI, 85 anni in aprile, soffrirebbe di ipertensione per cui l’altitudine della capitale messicana (2300 mt. sopra il livello del mare) potrebbe costituire un pericolo per la sua salute. E’ anche questo il motivo per cui Ratzinger evita trasferte in montagna e, da due anni, trascorre le vacanze estive a Castel Gandolfo.

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