Denver. Veglia al cinema della strage. Il killer aveva un arsenale in casa

DENVER – L’America piange e ricorda i 12 morti di ieri nella strage al cinema della città di Aurora, vicino a Denver, in Colorado. Lumini accesi, fiori e cartelli scritti con il pennarello: “20 luglio, siete andati via ma non vi dimenticheremo”.

Questo il primo piccolo santuario sorto spontaneamente nella prima notte dopo la strage all’incrocio più vicino alla multisala, dove il 24enne James Holmes ha sparato all’impazzata durante la proiezione del nuovo film Batman.

Intanto James Holmes, il 24enne arrestato per la strage del cinema di Aurora,  è sotto torchio degli inquirenti ma sembra non collabori. Lunedì prossimo comparirà davanti al giudice. Le indagini confermano che il ragazzo ha acquistato legalmente le armi su internet 2 mesi prima della strage. All’interno dell’appartamento di Holmes è stato rinvenuto  esplosivo di vario tipo, tra cui bombe e diverse munizioni, che verranno fatte esplodere dagli artificieri, i quali hanno evacuato tutti gli edifici della zona. Ma non solo. Secondo quanto riferito dal capo della polizia  sono  stati «ritrovati molti cavi elettrici, contenitori di munizioni, altri contenenti del liquido e anche degli oggetti che sembrano essere colpi di mortaio». «è una vera e propria sfida entrare lì dentro in sicurezza»,  – ha detto sempre il capo della polizia –  di «non aver mai visto una cosa simile».

Sulla tragica vicenda è intervenuto anche il presidente Barack Obama  che ha espresso profonda preoccupazione per quanto avvenuto. Insomma questo dramma, che non è il primo, torna ad interrogare i cittadini statunitensi,  sul perenne dibattito dell’uso delle armi nel paese e soprattutto sulla facilità di procurarsi armi. Proprio come accadeva nel Far West. 

Gli inquirenti hanno scoperto  un profilo internet intestato al ragazzo su un sito web dedicato al sesso tra estranei.

 

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