Atene brucia contro lo spettro della miseria

ATENE – E’ una Grecia in rivolta quella di queste ultime ore. Atene brucia, brucia, nella speranza di allontanare lo spettro della miseria.

Ultimissime 

12:25 Il Parlamento greco ha approvato il piano di austerità con 199 Si e 74 No. I parlamentari presenti al voto erano 278

12:05 parlamento approva piano Austerity, voto ancora in corso ma si supera maggioranza

 

23:28  È iniziato, da pochi minuti, il voto per chiamata diretta sul piano di austerity al parlamento greco.

 

Dalle prime ore del pomeriggio migliaia di manifestanti  chiamati  all’appello dai sindacati si sono riuniti ad Atene davanti al parlamento greco, nella centrale piazza Syntagma, per protestare contro le nuove misure di austerità che dovrebbero essere varate entro la mezzanotte. L’approvazione appare certa dato che i due principali partiti del nuovo governo di unità nazionale, il Pasok e Nuova Democrazia, hanno 236 deputati su 300. Circa 13 conservatori e sette socialisti hanno preannunciato voto contrario.
I leader dei partiti che appoggiano il governo di Lucas Papademos hanno fatto appello ai deputati a votare il piano di austerity su cui tra poco è chiamato a esprimersi il Parlamento di Atene. «È l’unica speranza per il Paese: ora è il momento della responsabilità», ha detto George Papandreou, l’ex premier e leader del partito socialista Pasok mentre Antonio Samaras, del partito di destra Nuova Democrazia ha parlato di «voto decisivo e cruciale, storico, esortando i deputati a votare il piano.

Intanto, sono oltre una decina, forse 18, gli edifici in fiamme nel centro di Atene, per incendi causati dal lancio di molotov nel corso degli scontri tra manifestanti e polizia. A riferirlo fonti dei Vigili del Fuoco della capitale ellenica che parlano di una decina di edifici coinvolti, spiegando che gli interventi sono difficili perchè molti siti sono irraggiungibili a causa dell’assembramento dei manifestanti. Secondo altre fonti della polizia gli edifici alla fiamme sarebbero 18.

Si parla di almeno centomila manifestanti  scesi in piazza oggi ad Atene e a Salonicco, seconda città della Grecia, contro il piano di salvataggio che il Parlamento è chiamato a varare in nottata. Lo stima la polizia. Circa 80 mila persone hanno manifestato nella capitale greca, e le restanti 20 mila a Salonicco. Fonti del ministero della Salute comunicano che sessanta persone sono rimaste ferite negli scontri con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa ad Atene. Nel pomeriggio era sceso in piazza Syntagma anche il leggendario compositore greco Mikis Theodorakis, 88 anni, autore del sirtaki e storico attivista politico .
Il governo Greco chiede dei sacrifici  pesantissimi alle famiglie già provate dalle precedenti manovre, il  nuovo pacchetto di misure dì austerità concordate con la troika Ue-Bce-Fmi, si rende necessario per ottenere un nuovo prestito da 130 miliardi di euro.

«La scelta non è tra i sacrifici e non fare sacrifici, ma tra i sacrifici e qualcosa di inimmaginabile»: ha detto intervenendo in Parlamento il ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos. Il ministro ha sostenuto che la situazione attuale del Paese è il risultato di una serie di scelte politiche degli ultimi decenni, mentre ha sostenuto che la teoria secondo la quale per la situazione economica della Grecia sono responsabili «forze straniere non regge». La Grecia, ha aggiunto, ha sempre avuto un problema di deficit, perchè non produce niente, importa tutto. Per molti decenni, «ha costruito sulla sabbia», ora ci vuole – ha concluso – «la sostenibilità, la sostenibilità politica, economica e sociale». Le parole del ministro appaiono come l’ultimo monito al condannato all’esecuzione, anche se è ormai chiaro che il paese sta per essere schiacciato sotto il diktat delle banche e dell’unione Europea.

Manifestazioni di solidarietà al popolo Greco attraversano la rete e i social network . Parole di sostegno arrivano  anche da Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – FdS. «Voglio esprimere il pieno appoggio ai manifestati greci contro l’approvazione del piano imposto al governo dagli speculatori e dalla UE. Auspico che la mobilitazione di massa riesca ad impedire al governo di approvare questo ennesimo atto di guerra contro il popolo Greco che è diventato deliberatamente l’agnello sacrificale delle folli politiche tedesche ed europee. I pazzi, quando fanno danni vanno fermati, non assecondati. Anche per questo – aggiunge – chiediamo che il fiscal compact che Monti ha già sottoscritto in sede europea venga sottoposto a referendum: è inaccettabile che scelte economiche sbagliate che peseranno per decenni sulla vita del paese vengano assunte senza sentire cosa ne pensa il popolo italiano»

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