Crisi. In Spagna gli statali di nuovo in piazza a Madrid

MADRID – In Spagna non accennano a placarsi le proteste dei dipendenti statali contro i tagli delle tredicesime contenuti nella maxi-stangata da 65 miliardi approvata dal governo spagnolo. Medici, pompieri, agenti di polizia, conduttori dei mezzi pubblici, ricercatori sono oggi nuovamente in piazza.

Dal pomeriggio di ieri, l’Ospedale della capitale è occupato da un gruppo di lavoratori, un’iniziativa spontanea che non rientra nelle proteste organizzate dai sindacati. Oltre ai tagli, nella regione la protesta si concentra infatti contro le privatizzazioni di centri pubblici nel settore sanitario. 

Mobilitazione anche per gli agenti di polizia che si sono riuniti nell’accademia dove la Presidente della regione, Esperanza Aguirre (PP), avrebbe dovuto consegnare i diplomi ai cadetti, impedendo invece lo svolgimento della cerimonia. 

Anche i lavoratori della metropolitana  hanno bloccato il centro di Madrid tra ieri ed oggi, così come i ricercatori del Centro di Ricerca scientifica, il maggior organo pubblico di questo tipo. I problemi di liquidità del centro, che non riceve i fondi teoricamente garantiti dallo Stato, ne mettono in pericolo le buste paga durante i prossimi mesi, assicurano.

Dallo scorso 11 luglio, quando il premier Mariano Rajoy ha annunciato il taglio delle tredicesime, dei permessi invernali e sindacali per i dipendenti della funzione pbblica, le proteste dei lavoratori della pubblica amministrazione – soprattutto poliziotti e pompieri, i cui sindacati calcolano un taglio di 300 euro netti sugli stipendi per le manovre di austerità – sono praticamente quotidiane.

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