Pakistan. In manette l’iman che aveva fatto denunciato la bimba down per blasfemia

Ha fabbricato false prove per  cacciare io cristiani dal quartiere

ISLAMABAD – La polizia pachistana ha arrestato l’imam Hafiz Mohammed Khalid Chishti che aveva denunciato per blasfemia Rimsha, la bambina cristiana accusata di aver bruciato fogli su cui erano scritti versi del Corano. Lo hanno riferito oggi responsabili pachistani, spiegando che l’imam aveva messo appositamente delle pagine del Corano in mezzo ai fogli bruciati per costruire delle false prove contro la bambina.

Infatti il suo assistente, Maulvi Zubair, assieme ad altre due persone, hanno affermato davanti ai giudici che lui aveva aggiunto delle pagine del Corano ai fogli bruciati che un testimone gli aveva portato. Ma non solo. Secondo la polizia, l’assistente e i testimoni avevano chiesto all’imam di non fabbricare delle prove false contro Rimsha. «Ma l’imam Chishti ha risposto: ‘si tratta del solo modo per mandar via i cristiani dal quartierè», ha detto l’investigatore Munir Hussain Jaffri. «Mettendo delle pagine (del testo sacro) su delle ceneri, (l’imam) ha profanato il Corano e dunque ora è lui ad essere accusato di blasfemia», ha precisato la polizia.

Rimsha, che è affetta da sindrome di Down e abita nel quartiere povero di Mehrabad, alla periferia di Islamabad, è in carcere da più di due settimane in base alle severe reggi anti-blasfemia vigenti in Pakistan. Lo scorso 16 agosto un suo vicino di casa si era recato dall’imam della moschea del quartiere e gli aveva detto di aver visto con i suoi occhi la bambina che bruciava diversi fogli, tra cui anche versetti del Corano in arabo. L’imam aveva quindi mobilitato i fedeli facendo pressioni sulla polizia affinché arrestasse la giovane cristiana.  

Proprio ieri l’organizzazione avaaz.org aveva lanciato on line la petizione scritta dal padre della bimba diretta al  Presidente Zardari per dare sostegno alla  richiesta di protezione delle minoranze religiose.

 

Ecco il testo integrale

Cari amici,
La scorsa settimana una folla inferocita ha minacciato di bruciare viva mia figlia, e tra 24 ore un giudice deciderà se potrà tornare in libertà o restare in carcere. Rimsha è una minore che soffre di ritardo mentale e spesso non controlla le sue azioni. Nonostante ciò la polizia locale in Pakistan l’accusa di aver dissacrato il Corano, e abbiamo paura per la sua vita.

Adesso è rinchiusa in un carcere di massima sicurezza, e tra qualche ora siederà in un tribunale che sulla base delle leggi del Pakistan contro la blasfemia potrebbe condannarla a morte Siamo una povera famiglia cristiana che assiste alla furia della folla sul caso di mia figlia, e molte altre famiglie hanno affrontato simili intimidazioni che le hanno costrette a fuggire o a vivere nella paura. Mal’attenzione internazionale sul caso di Rimsha ha dato forza ai leader musulmani in Pakistan per pronunciarsi contro questa ingiustizia e costretto il Presidente Zardari a considerare il caso.

Vi prego di aiutarmi a tenere viva la protesta mondiale sul caso di mia figlia. Vi chiedo di firmare la mia petizione al Presidente Zardari per salvare Rimsha e chiedere che la nostra e le altre famiglie appartenenti alle minoranze in pericolo siano protette. Avaaz farà arrivare questa campagna ai media locali e internazionali, che qui sono seguiti con grande attenzione da tutti i politici:

http://www.avaaz.org/it/pakistan_save_my_daughter/?bdENgcb&;v=17479

Una folla inferocita ha chiesto l’arresto di mia figlia dopo che un imam locale ha iniziato a incitare le persone contro di lei, affermando che aveva dissacrato il Corano. Alcuni l’hanno minacciata di morte e hanno bruciato case di cristiani nella nostra comunità. Prego che alla sua deposizione questo sabato il caso contro di lei sia abbandonato e possa tornare a vivere con noi.

La nostra famiglia è in grave pericolo, e addirittura parlare delle leggi sulla blasfemia in Pakistan può essere fatale: l’anno scorso il Ministro pakistano per le minoranze è stato ucciso dopo aver chiesto che fosse tolta la pena di morte per il reato di blasfemia. La situazione è talmente grave che molti dei vicini cristiani del nostro quartiere popolare di Islamabad hanno dovuto abbandonare le loro case.

Rispettiamo i diritti religiosi degli altri. Chiediamo solo la sicurezza di nostra figlia e della nostra comunità e vorremo che tutto ciò non fosse mai accaduto. Siamo lieti che il Consiglio degli Ulema, una rete di ecclesiastici ed eruditi musulmani qui in Pakistan, abbia dichiarato: “Non vogliamo vedere ingiustizie commesse contro alcuno. Faremo di tutto affinché si possa mettere fine a questo clima di paura”. Con il tuo aiuto possiamo non solo liberare Rimsha ma fare di questo incidente l’inizio di una più ampia comprensione tra comunità in Pakistan. Ti chiedo di firmare questa petizione e di condividerla con i tuoi amici.

http://www.avaaz.org/it/pakistan_save_my_daughter/?bdENgcb&;v=17479

Con speranza e determinazione,

Misrek Masih con il team di Avaaz

Condividi sui social

Articoli correlati