Tibet. Ennesima immolazione contro Cina. La 57ma vittima

SHANGHAI  – Seconda immolazione in meno di 48 ore contro quella che i tibetani ritengono l’occupazione cinese del loro paese, con il numero di questi gesti estremi che raggiunge i 57 dal febbraio 2009.

Secondo quanto riferiscono organizzazioni che si battono per i diritti dei tibetani, Dhondup, un tibetano anche conosciuto come Hor Khagya si è dato fuoco stamattina intorno alle 9.47 locali nella strada principale nei pressi del Monastero di Labrang nella contea di Sangchu. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni oculari e monaci presenti sul posto, un gruppo di persone ha circondato il corpo in fiamme dell’anziano cercando di impedire che venisse preso dalle autorità cinesi. Poco dopo Dhondup è stato portato in ospedale dove è stato dichiarato morto.
Solo due giorni fa, sabato, si era dato fuoco un altro tibetano, Lhamo Kyab, anche lui morto a causa delle gravi ustioni. Nel solo mese di ottobre sono morte cinque persone immolandosi per la causa tibetana. L’amministrazione centrale tibetana ha ripetutamente fatto appello affinchè si risolva la crisi. «Questi tragici episodi di auto immolazione – ha fatto  sapere Kalon Dicki Chhoyang, del dipartimento per l’informazione e le relazioni internazionali dell’amministrazione centrale tibetana – avranno fine solo quando il governo cinese troverà una soluzione alla crisi tibetana attraverso il dialogo».

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